Se l'erba di Berrettini torna a essere verde: è pronto per Wimbledon

Battuto Murray, seconda vittoria a Stoccarda dopo quella del 2019 e sesta totale in carriera

Se l'erba di Berrettini torna a essere verde: è pronto per Wimbledon

Dove eravamo rimasti? Tre mesi fa circa la notizia era di quelle che lasciava amarezza: infortunio alla mano e periodo di stop non meglio precisato per il n.1 d'Italia nel tennis Matteo Berrettini. Da quel momento la scalata e, tra comparsate per eventi legati ai suoi sponsor e duro lavoro sul campo, il romano ha trovato la forza per risorgere dalle ceneri. Non si è trattato di una prima volta per Berrettini, abituato dal suo fisico di cristallo a dover far fronte a diverse criticità. Il ritorno è stato sull'erba di Stoccarda (Germania), un torneo Atp250 a cui Matteo è particolarmente affezionato per la sua vittoria nel 2019, l'anno nel quale si lanciò nell'élite dello sport con racchetta e pallina. Quindici dopo quindici, l'azzurro ha ricostruito il proprio puzzle e a cadere sotto i colpi possenti del tennista del Bel Paese sono stati nell'ordine il moldavo Radu Albot, Lorenzo Sonego, il tedesco Oscar Otte e infine lo scozzese Andy Murray.

Nell'atto conclusivo di ieri i due finalisti rappresentavano un po' di storia sull'erba: da una parte colui che si era spinto fino alla finale di Wimbledon 2021; dall'altra Murray capace di aggiudicarsi lo Slam londinese in due circostanze (2013-2016). La sfida è stata equilibrata e l'azzurro con la combinazione servizio-dritto ha manifestato la sua superiorità nel primo parziale, vinto sul 6-4. Nella seconda frazione il canovaccio sembrava lo stesso, ma il «Vecchio leone» ha trovato energie insospettabili, annullando due palle break nel nono game e strappando a zero il servizio al rivale con vittoria del set (7-5). Andy però ha dovuto poi fare i conti con il suo fisico logorato da operazioni all'anca e da un problema all'inguine di non poco conto. Berrettini ha avuto il merito di rimanere concentrato e di portarsi subito avanti di un break in apertura della frazione decisiva, facendo calare il sipario sul 6-3. «Era l'ultima cosa che avrei mai immaginato quando sono arrivato qui. Tornare dopo la prima operazione della mia vita, dopo un infortunio così. Questo successo è molto speciale. Difficile da metabolizzare invece l'infortunio di Murray. È stato bravo Andy a sfruttare quell'inerzia, a servire bene, a sfruttare la chance. Congratulazioni a lui per il grande torneo», le parole dell'azzurro.

Con questo riscontro, il romano ha ottenuto il sesto titolo nel massimo circuito internazionale, raggiungendo Paolo Bertolucci nella classifica dei plurivincitori italiani nell'Era Open, guidata da Adriano Panatta con

dieci. Particolare ancora più importante è che Berrettini sia stato capace di vincere 27 delle 30 partite disputate sull'erba dal 2019, perdendo solo da Roger Federer e David Goffin nel 2019 e da Novak Djokovic nel 2021.

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