Sergio Ramos non molla. Anzi rilancia: “Sarò ai prossimi mondiali, se necessario ci andrò anche con la barba grigia”.
Ci sono antiche maledizioni che nemmeno il tiquitaca può esorcizzare. La Spagna, ai mondiali, non ha mai vinto contro la rappresentativa del Paese ospitante. Non ha vinto contro l’Italia nel ’34, subì una clamorosa goleada dal Brasile nel ’50, fu malamente gettata fuori dalla competizione nel 2002 dalla Corea del Sud. E non ce l’ha fatta nemmeno ieri, quando al suo cospetto s’è presentata la Russia di Stanislav Cherchesov, che ora rischia seriamente di passare per un eroe nazionale dalle parti di Mosca.
Chi, invece, eroe nazionale non potrà più esserlo (almeno a Russia 2018) è Sergio Ramos. L’andaluso di Camas deve incassare la sconfitta. Ma, evidentemente, non l’accetta con fatalismo. A differenza di don Andrés Iniesta, che ha già dichiarato la volontà di ritirarsi, il difensore del Real e della Selecciòn non ha alcuna intenzione di mollare. E già si prenota per Qatar 2022, a costo di andarci “con la barba grigia”.
Ramos, infatti, alla prossima edizione dei mondiali avrà compiuto 36 anni. Un’età critica per ogni calciatore, ancor di più se è chiamato anche a onorare la fascia da capitano che non ha alcuna intenzione di ammainare la bandiera, sua e quella della sua generazione di fenomeni. Le dichiarazioni nel postpartita di ieri non lasciano spazi a dubbi.
Lui vuole ancora esserci: “Forse non è il nostro miglior momento, ma usciamo senza aver mai perso una partita. Voglio continuare a giocare con la Spagna perché torno a casa con un grosso dolore. Voglio esserci in Qatar, se necessario ci andrò anche con la barba ingrigita”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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