Signora messa a nudo senza i gol di CR7. Allegri balla sulle punte

Il ko con l'Empoli e la "verità" di un labiale di Chiellini all'allenatore: "Non è squadra"

Signora messa a nudo senza i gol di CR7. Allegri balla sulle punte

Tornato a Torino sul cavallo bianco del salvatore, Max Allegri rischia rapidamente di scendere dal piedistallo dove l'avevano issato gl'insuccessi altrui prima ancora dei 5 scudetti vinti. Un punto in 2 partite e 5 di distacco dalla vetta sono bilancio fallimentare, da allarme rosso e non è un caso se nelle ultime ore di mercato (si chiude domani alle 23) la Juventus sta disperatamente cercando di rinforzare la sua rosa. È arrivato Kean, ma si punta a Icardi. Piace Witsel, ma l'obiettivo è il ritorno di Pjanic. Poche ore e si saprà.

Curiosa la parabola bianconera di Allegri: contestato all'arrivo, poi accettato ma mai veramente amato, fu licenziato - quasi nell'indifferenza - dopo il primo anno con Ronaldo, perché Agnelli voleva un altro gioco, un'altra Juve con cui vincere in Europa. E allora Sarri e poi Pirlo e sappiamo com'è andata. Lì, solo a un punto dalla clamorosa esclusione dalla Champions, Allegri torna anzi diventa l'indispensabile, l'unico allenatore che può rimettere insieme i cocci. Non passi sotto traccia come sia stato lui, nel pre-partita con l'Empoli, a presentarsi ai microfoni tv, nell'intervista solitamente riservata ai dirigenti. Oggi Allegri è la Juventus, più di Arrivabene e Nedved, per non dire di Cherubini. Come lui, solo Agnelli, che dopo le frizioni di 2 anni fa, oggi raccontano completamente stregato e in linea col pensiero del tecnico.

E allora Allegri deve trovare subito una soluzione, oltre quella di condividere con Chiellini la fotografia di una squadra che non c'è o non c'è ancora, se mai ci sarà. Il labiale carpito dalla telecamere nel finale della partita di sabato deve essere il punto di partenza del lavoro di Allegri e non già l'epitaffio sulle ambizioni bianconere di rivincita. Però se la squadra resta questa, non sarà semplice.

Locatelli è bravo, ma è difficile credere che da solo possa rianimare il centrocampo dello scorso anno, quando vennero a galla le lacune di almeno 4 sessioni di mercato sbagliate, tutte quelle fatte in autonomia da Paratici, lasciato libero a fine contratto non solo per l'affaire di Perugia, ma anche per più di un'operazione giudicata sbagliata (qualcuno capisce perché Romero è stato pagato 31 milioni al Genoa, poi venduto per 20 all'Atalanta e infine pagato 55 dal Tottenham, nel frattempo nuovo club di Paratici?).

I gol di Ronaldo avrebbero fatto comodo anche ad Allegri, continuando a coprire le lacune della squadra. Ora serve qualcuno che possa risolvere con altrettanta continuità le partite sporche, come quella con l'Empoli. Kean è talentuoso, giovane e ha già una bella esperienza. Anche in questo caso, però sembra improbabile fare di lui il bomber della squadra. Discorso diverso se dovesse arrivare Icardi.

La partenza di CR7 ha almeno dato un po' di ossigeno a un bilancio che resta sofferente.

Se vorrà riscattare Morata fra 12 mesi, la Juventus dovrà pagare 35 milioni; se non vorrà farlo, l'avrà pagato 10 milioni a stagione, più l'ingaggio. E così McKennie e Kulusevski e poi Locatelli e Kean, tutti comprati con l'equivalente di cambiali in scadenza.

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