Sono 25 gli "italiani" Ma è di nuovo Argentina-Brasile

Verdeoro pronti a tutto per cancellare il 7-1 con la Germania. Il Cile Paese organizzatore proverà a sbarrare la strada verso la finale Seleçao-Selección

Sono 25 gli "italiani" Ma è di nuovo Argentina-Brasile

La Copa America si traveste da Europeo. Non solo perché centoventisei dei duecentosettantasei convocati, una percentuale del 45 per cento, hanno giocato nell'ultima stagione in Europa, ma perché i sudamericani hanno dominato in lungo e in largo i campionati nazionali e le coppe. Messi e Neymar hanno centrato un fantastico triplete insieme con Suarez, che però resterà a guardare ancora appiedato dal morso “mondiale” rifilato a Chiellini. Il colombiano Bacca ha messo la firma sull'Europa League del Siviglia, non solo per la doppietta in finale. Tevez ha trascinato la Juve allo scudetto, Cavani ha fatto lo stesso in Francia con il Psg, Aguero è stato il re dei bomber nell'ultima Premier League. Sono solo alcune stelle dell'edizione numero 44 del torneo sudamericano che scatta nella notte con Cile-Ecuador e affonda le radici nel Vecchio Continente.

In particolare venticinque sono gli “italiani” convocati, una nazionale più due riserve. Sette solo nell'Argentina favorita d'obbligo dopo il flop di quattro anni fa in casa. I vicecampioni del mondo hanno un attacco da paura che oltre a Messi può di nuovo contare su quel Tevez che non venne più convocato dopo il rigore sbagliato che costò l'eliminazione nel 2011. Senza dimenticare Higuain, Lavezzi, Aguero e Di Maria. Inevitabile dare l'assalto al trono dell'Uruguay, detentore in carica, che si affida ancora alla guida del maestro Tabarez. Come detto non ci sarà Suarez e allora molto dipenderà da Cavani o dall'esplosione del baby Rolan, attaccante del Bordeaux già battezzato come l'erede del Pistolero. Per il resto la strada verso il bis appare in salita, ma guai a dare per spacciata la Celeste e l'Italia ne sa qualcosa.

Comunque sulla carta il primo candidato a ribaltare il pronostico è il Brasile, ma Neymar dovrà fare tutto o quasi da solo. Perché non potrà contare sulla stessa artiglieria messa a disposizione del compagno di club Messi. Soprattutto la nazionale verdeoro dovrà dimostrare di aver metabolizzato il “mineraizo” , il famigerato 7-1 incassato dalla Germania nel Mondiale 2014. Per farlo hanno richiamato in panchina il mai troppo amato Dunga. Che non ha chiamato “italiani”, escluso il portiere Nete, e rispolverato l'ex milanista Robinho.

A impedire il duello finale che tutti sognano, Neymar contro Messi, ci proverà soprattutto il Cile, paese organizzatore, che non ha mai vinto la Copa America, e sa che questa potrebbe essere la volta buona, un'occasione forse irripetibile. Nel segno di Vidal e Sanchez, Medel e quel Henriquez che potrebbe consacrarsi definitivamente dopo i trenta gol in trentasette gare con la Dinamo Zagabria. Ed occupare le prime pagine del calciomercato da qui a fine agosto. Nelle pretendenti al titolo va inserita d'obbligo la Colombia di James Rodriguez e Bacca che a Brasile 2014 incantò e rispetto al Mondiale potrà contare anche su Radamel Falcao, che avrà anche una motivazione in più: convincere per trovare una nuova sistemazione dopo la delusione United. Senza dimenticare quel Jackson Martinez che piace al Milan.

Stelle che ricoprono d'oro la Copa America, (Messi, Neymar, Aguero, Sanchez e James Rodriguez) cinque dei dieci più cari al mondo, secondo il Cies, l'osservatorio del calcio, saranno di scena in Cile. Al loro fianco una pattuglia di promesse pronte a sfruttare l'occasione che potrebbe valere l'arrivo in Serie A. Assicurata già per il colombiano Murillo, futuro nerazzurro, e il peruviano Zambrano, promesso rossonero. L'ha già sfiorata il baby Gamarra, regista della primavera del Milan, andato in panchina contro il Napoli. Di lui si parla come di un nuovo Pirlo, a proposito di etichette pesanti.

Anche loro protagonisti di una Copa America mai vista per competitività e attrazione. Di scena tre nazionali (Argentina, Colombia e Brasile) che sono tra le prime cinque del Ranking Fifa e nella top ten entra anche l'Uruguay, ottavo. Ben altro biglietto da visita per la debuttante Giamaica, l'ultima invitata, ma tanta curiosità anche perché sette convocati militano negli Usa e dodici nel Vecchio Continente. Una volta si diceva che l'Europeo era un Mondiale senza Brasile e Argentina.

Adesso viene da dire che è questa Copa America un Mondiale senza Spagna e Germania perché Francia, Inghilterra e Italia farebbero fatica. Per tre settimane in Cile i sudamericani si godranno le stelle che hanno conquistato l'Europa, la colonizzazione rovesciata del pallone.

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