''Sei un fottuto nazista'' ecco l'insulto rivolto al calciatore Roman Zozulya che ha portato alla sospensione di Rayo Vallecano-Albacete, partita valida per la seconda divisione spagnola.
Non era mai accaduto che una partita di calcio spagnola terminasse in anticipo per cori discriminatori da parte dei tifosi. Una decisione senza precedenti presa dal direttore di gara di Rayo Vallecano-Albacete, match giocato all'Estadio de Vallecas di Madrid.
Al centro della diatriba l'attaccante ucraino Roman Zozulya, che due anni fa era stato a un passo dal vestire proprio la maglia del terzo club di Madrid. In precedenza il calciatore non aveva mai nascosto le sue simpatie per l’estrema destra e quando a inizio 2017 fu preso in prestito dal Rayo Vallecano i tifosi della squadra del quartiere popolare di Vallecas protestarono a gran voce tanto da indurre il Rayo a rinunciare al giocatore. Tutta colpa di una foto in cui pare che Roman indossasse una sciarpa con l'immagine di Stepan Bandera, il leader nazionalista ucraino dal profilo controverso che, durante la seconda guerra mondiale, aveva combattuto contro i sovietici e collaborato con i nazisti. Il diretto interessato aveva provato a difendersi sostenendo che l'immagine sulla sciarpa fosse tutt'altra ma ormai la macchina del rifiuto si era messa in moto e così alla presentazione ufficiale venne accolto da insulti e striscioni ("Vallekas non è un posto per nazisti, vattene" e "No nazisti"). Zozulya dovette così tornare al Betis e dopo essere rimasto fermo per qualche mese tornò poi a giocare con l’Albacete.
Ieri sera per la prima volta il calciatore si era ripresentato a Vallecas e i tifosi del Rayo lo hanno accolto dandogli a più riprese del ‘puto nazi’, maledetto nazista, sin dalla lettura delle formazioni. A quel punto al 33’ della gara l’arbitro Lopez Toca ha sospeso l’incontro per alcuni minuti con lo speaker che ha invitato i tifosi a sospendere il coro. Successivamente poi una volta rientrati negli spogliatoi per l'intervallo, i calciatori dell'Albacete non sono voluti tornare in campo per mostrare la propria vicinanza al loro compagno di squadra. I supporters, dopo essersi resi conto dell'accaduto, hanno provato a rimediare cantando "Era uno scherzo, Zozulya era uno scherzo", ma era troppo tardi e alle 21.
40 lo speaker dello stadio ha annunciato ufficialmente che la partita è stata sospesa. E ora lo strano caso di razzismo al contrario dei suoi tifosi antifascisti rischia di costare caro al Rayo Vallecano.Segui già la nuova pagina Sport de IlGiornale.it?
#15dicembre #RayoAlbacete sospesa perché i tifosi del #RayoVallecano gridano #ZozulyaPutoNazi.#Zozulya è un calciatore ucraino di estrema destra.
— Giuliano Granato (@Giul_Granato) December 16, 2019
Allo #stadio si può dare della scimmia o gridare buu o ne*ro di merda, ma non si può dire a un nazista che è un #nazista.
Bello. pic.twitter.com/uYrFjbYKKM
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