Crans Montana E' di nuovo l'inno di Mameli a suonare nel parterre che sembra una spiaggia. Dopo Goggia in discesa, ecco Brignone in combinata. «Crans Montana espugnata, two is meglio che one» twitta Sofia mentre Fede si gode la decima vittoria della carriera («cifra doppia, wow»), la terza consecutiva in questo feudo italiano nel Vallese che ormai l'ha adottata. 2017, 2018, 2019, il tris è servito, ma non è stato per nulla scontato, primo perché stavolta la prima manche era di discesa e non di superG, secondo perché tutti la davano come favorita dopo la bella gara di sabato chiusa a soli 78/100 da una super Goggia. Non era facile anche perché al via c'erano quattro delle cinque che l'avevano battuta al mondiale, l'oro Holdener, il bronzo Mowinckel, la quarta Siebenhofer e la quinta Remme. Mancava solo Petra Vlhova, che come Mikaela Shiffrin ha deciso di disertare questa tappa svizzera (salteranno anche la prossima a Sochi), per preparare al meglio le ultime gare della stagione. Una filosofia selettiva che Fede (e come lei Holdener e Mowinckel) non condividono, «perché con soli quattro mesi di gare in un anno perderne anche solo una mi sembra un vero peccato».
E allora avanti anche con la combinata che fra le donne è più combattuta che fra gli uomini, anche se poco praticata. In calendario quest'anno ne erano previste due, più quella del mondiale, la prima è stata annullata a dicembre, quella di ieri non basterà quindi per assegnare la coppa di specialità, giustamente, visto che come minimo devono essere due le gare per decretare un campione. «Non è che possiamo farne un'altra domani così ci giochiamo questa coppetta?» scherza Federica al parterre. Pur se molto stanca, Wendy Holdener ci starebbe: «Accetto la sfida, ma magari facciamo superG e non discesa, oggi era difficile eh!». La campionessa del mondo svizzera ieri è arrivata terza a 104 da Federica, battuta anche dalla giovane canadese Roni Remme, al primo podio in carriera dopo una sorprendente prova di discesa e uno slalom eccezionale.
Io ho vissuto la gara dalla tribuna dei fan club, gli amici di Fede erano in mezzo ai tifosi di Wendy, che quando la canadese ha migliorato il tempo della loro beniamina hanno deciso di tifare Brignone assieme a noi. Fede è stata l'ultima a scendere in slalom dopo il miglior tempo nella discesa. E' lì che ha posto le basi per la vittoria, ma il suo vantaggio sulla Holdener era di 147, quello sulla canadese 120, poca roba considerando il fatto che quelle due sono slalomiste vere, mentre Fede si improvvisa ogni tanto, giusto per le combinate. «In partenza non ho voluto avere notizie dalla pista, avevo solo capito che la Holdener era davanti per il boato della folla arrivato fin lassù e sapevo anche, dopo averne viste partire un paio, che la pista era rovinata. Quello che sapevo bene era di dover dare tutto evitando di sbagliare».
Missione compiuta, Fede ha preso quasi 8/10 dalla canadese, ma 38/100 sono bastati per vincere. «Arrivare giù per ultima e vedere la luce verde dà una gioia incredibile, dà anche tanta energia, da qui alle finali in Andorra vorrei fare tutte le gare, voglio togliermi ancora qualche soddisfazione».
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