Il presidente della Fidal Stefano Mei l'ha definito una sorta di «trial» europeo. Di sicuro il campionato che torna a Roma dopo 50 anni e partirà stamattina allo stadio Olimpico, ha già l'aspetto di un'Olimpiade, a 49 giorni dal via dall'appuntamento a cinque cerchi di Parigi. L'Italia che andrà all'assalto dei titoli continentali si presenta in forze: 113 elementi con tre forfait dell'ultim'ora, i 400isti Re e Benali e Aouani (10.000). «Farete la storia», così Mei.
Una super squadra azzurra, dalle punte Jacobs (in gara domani e a caccia del tempo sotto i 10 secondi) a Tamberi (qualificazioni domenica, finale martedì 11) passando per il pesista Fabbri («solo in 4 hanno superato il muro dei 23 metri ma non è un'ossessione») e i giovani gioielli - vedi Furlani, Dosso e Tecuceanu - della nostra atletica. In più star straniere di altre 47 nazioni, da Duplantis a Bol, da Ingebrigtsen a Warholm. Sei giorni di gara, 11 sessioni complessive e 147 medaglie assegnate in 24 specialità. L'Italia ne ha messo nel mirino almeno 15 e vuole partire già stasera con la marcia 20 km donne e l'olimpionica Palmisano: «Avvertirò vibrazioni positive, ci sarà l'energia del pubblico e l'entrata nello stadio mi riporterà alla mente le emozioni dell'impresa di Mennea». In attesa di un sabato da scintille con quattro possibili podi. E nel primo giorno «School Day» per studenti e accompagnatori: 1 euro per accedere nelle curve e nei distinti.
«La squadra azzurra è in grande crescita, devo mettere pressione ai ragazzi. Dobbiamo puntare al massimo - così il capitano Tamberi reduce da un momento non felicissimo -. Ho iniziato la preparazione a ottobre, fino a maggio è andato tutto benissimo. Poi è arrivato un mese terribile.
Forse il mio sistema nervoso era stanco, il ginocchio mi dava qualche problema e i salti non riuscivano. Ero mentalmente giù, ho parlato con il mio team e deciso che fosse meglio prenderci un attimo in più. Ora sto molto meglio e ho delle sensazioni positive. Sono pronto a competere».
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