Task force a caccia di stranieri. Mancini cambia per il 9 d'Italia

Il casting dell'attacco è finito oltre frontiera, con la scelta dell'italo-argentino del Tigre Retegui, il 50° oriundo che vestirà la maglia azzurra

Task force a caccia di stranieri. Mancini cambia per il 9 d'Italia

Inizia il nuovo anno azzurro e da Coverciano Roberto Mancini puntualizza di non farsi ingannare dall'exploit delle nostre squadre in Champions: «Non parlerei di rinascita del calcio italiano, ma dei club italiani, al massimo quando va bene tra Napoli, Milan e Inter si arriva 7 giocatori titolari di casa nostra...». E visto che l'Italia del pallone non è più un paese per centravanti (ma questo si sapeva da tempo), la novità è l'inversione di tendenza del ct e della Federcalcio. «Anni fa dissi che dovevano giocare in Nazionale solo i nati in Italia, ma il mondo nel frattempo è cambiato. Tutte le nazionali europee hanno giocatori naturalizzati», così il Mancio. Che dalla notte magica di Wembley dell'11 luglio 2021 ha ricevuto dagli attaccanti 12 dei 25 gol segnati in 18 gare. E di centravanti ha segnato il solo Raspadori (5 reti), assente per infortunio in questa tornata di convocazioni.

Ecco perchè il casting dell'attacco è finito oltre frontiera, con la scelta dell'italo-argentino del Tigre Retegui, il 50° oriundo che vestirà la maglia azzurra se il Mancio deciderà di lanciarlo già giovedì sera a Napoli contro l'Inghilterra. «Lo valuteremo in questi giorni, pensavamo ci dicesse di no, come altri. Invece ha accolto con entusiasmo la proposta», ha detto il ct che lo ha chiamato su segnalazione del suo ex compagno di squadra Veron. L'Italia che ha avuto nomi illustri in attacco, ora deve strappare le «reclute» alla Seleccion fresca campione del mondo.

La politica federale si è fatta più strategica: c'è un settore del Club Italia ad hoc per il censimento dei convocabili e l'attacco è il reparto più coinvolto. «Di sicuro, italiani che fanno gol non ce ne sono tanti», l'amara considerazione di Mancini. D'altronde Immobile e Belotti, i nostri «bomber» in azzurro con 8 reti, non vestono la maglia dell'Italia da un anno: il laziale dalla notte infausta di Palermo, quando perdemmo il treno per il Mondiale; il secondo dai 2 minuti disputati contro la Turchia a Konya. E sono senza gol in Nazionale dal 2021. Persino il tridente titolare di Wembley non c'è più: di Immobile si è detto, l'Insigne emigrato in Canada è ormai fuori dai radar, Chiesa ha dato forfeit per un nuovo infortunio. Dei sette attaccanti del gruppo campione è rimasto solo Berardi, uno degli 8 italiani in gol nell'ultimo turno di A.

Oggi fra i convocati c'è il 17enne Pafundi, mai schierato dall'Udinese. «È giovanissimo e ha qualità incredibili» e il Grifo ultimo a segnare in azzurro con l'Albania a novembre. Ma non Zaniolo «non ancora al massimo» o il Kean non ancora cresciuto anche dal punto di vista comportamentale.

Giovedì il 9 azzurro sarà uno tra il già citato Retegui, lo Scamacca «bistrattato» al West Ham (solo 5 gare e 171 minuti giocati nel 2023 ma un gol all'Aek Larnaca giovedì scorso in Conference) e il «leggero» Gnonto che a Leeds, in Premier League, sta invece giocando con continuità. Carnesecchi ed Emerson Palmieri convocati per Provedel e Dimarco.

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