Non può godersi un primato a punteggio pieno, non eguaglia quell'en plein nel girone riuscito a una sola squadra italiana, il Milan di Capello trent'anni fa, deve accontentarsi della prima partita senza gol segnati dopo 16 gare (non accadeva dallo 0-0 di Firenze del 28 agosto), ma onestamente non si poteva chiedere di più a questo Napoli che esce beffato da Anfield per un gol segnato nelle pieghe finali della partita, per un colpo di testa di Nunez respinto sulla linea da Meret e ricacciato in porta da Salah e dal raddoppio inutile dello stesso Nunez a partita ormai finita. Un Napoli che comunque gioca per ottanta minuti a testa alta, concede pochissimo ai reds, impacchettati da una difesa autorevole, e viene soprattutto fermato, più che dal Liverpool, dal fuorigioco semiautomatico che nega la gioia del gol a Ostegard. E comunque vola a pieno titolo tra le otto teste di serie degli ottavi di Champions.
Molta accademia tra due squadre che sanno benissimo di non cambiare i loro destini in questa partita. Impossibile per il Liverpool attuale pensare di affibbiare quattro gol al Napoli, impresa inaccessibile per una squadra reduce da due ko consecutivi in campionato contro Nottingham e Leeds e aggrappata alla qualificazione in Champions come ancora di salvezza di una stagione nata storta. Impossibile che questo Napoli tema veramente di vedersi strappare il primo posto del girone in uno stadio che sarà anche mitico ma che di questi tempi non fa poi tanta paura. Spalletti comunque apparecchia una squadra vera, con tanto di Osimhen e Kvaratskhelia là davanti, per onorare comunque il primato conquistato nel girone a suon di goleade.
E il primo tempo di Anfield è la conferma di questa sfida didascalica, senza particolari acuti e senza particolare furore agonistico. In fondo, giusto onorare gli impegni, ma all'orizzonte di Spalletti c'è anche la sfida al vertice di Bergamo in campionato. Un primo tempo di grandi palleggi che si accende improvvisamente solo sulla soglia della mezz'ora quando Ndombelé firma il primo tiro in porta del Napoli e Thiago Alcantara trova prontissimo Meret sul rovesciamento di fronte. Poi solo una fuga (in fuori gioco) di Salah sventata anche questa da Meret, il portiere che questa estate sembrava già con le valigie in mano e invece sta diventando sempre più una colonna di questo Napoli che domina in Italia e in Europa.
Al 54' l'episodio che potrebbe illuminare la serata napoletana e invece esalta il lavoro al Var dei vivisezionatori del fuorigioco semiautomatico, che annullano un astuto gol di testa a Ostegard, pescato con una spalla e un orecchio
oltre la linea proibita. Peccato, anche se la beffa peggiore arriva nel finale quando la stessa tecnologia sofisticatissima convalida il 2-0 di Nunez, tenuto in gioco da una scarpa di Ostegard. Ma qui siamo al psicocalcio.
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