A un anno di distanza, è ancora orgoglio Italia in Europa. Certo, non siamo più ai fasti degli anni Ottanta e Novanta quando eravamo i ricconi del continente e avevamo i migliori giocatori del mondo. E non potremo ripetere l'exploit del 2023 con un italiana in ognuna delle tre finali.
Cinque squadre al penultimo atto dodici mesi fa, con la certezza di una milanese, che poi fu l'Inter, nell'ultimo atto della Champions e la possibilità - poi sfumata - di un derby italiano in Europa League; tre quest'anno con altrettanti allenatori di casa nostra in panchina, le conferme di Roma e Fiorentina a caccia del bis e una nuova chance, grazie anche all'Atalanta, di vincere la seconda competizione in ordine di importanza.
De Rossi, Gasperini e Italiano: tecnici completamente diversi. Il romanista, arrivato 106 giorni fa per sostituire Mourinho, è il più giovane e ha già stupito tutti plasmando la Roma a sua immagine e somiglianza: testa sempre collegata e cuore grande. Il piemontese, il secondo allenatore più anziano della A dopo Ranieri, ha trasformato la «regina delle provinciali» in una delle grandi del campionato e squadra fra le più temute d'Europa (Guardiola disse che giocare contro l'Atalanta è «come andare dal dentista»). Il viola originario di Karlsruhe è il più divisivo dei tre: il suo calcio non conosce mezze misure in termini di gradimento. Ma ha risollevato una Fiorentina che navigava in posizioni anonime di classifica e l'ha portata a un passo dal trionfo in Conference.
L'Atalanta giocherà la seconda semifinale europea dopo quella di 36 anni fa coi belgi del Malines. Stavolta la sfida è con i francesi del Marsiglia: doloroso il ko del 2020 contro i transalpini del Psg nell'atipico quarto di Champions in gara secca ad agosto nel quale la qualificazione sfumò per la rimonta subita nel recupero.
La Roma è ormai un habituée delle semifinali di Coppa: ne ha centrate addirittura cinque dalla stagione 2017-18, di cui quattro consecutive, arrivando al penultimo capitolo di ciascuna delle tre competizioni e riuscendo ad alzare il trofeo di Conference a Tirana nel 2022. Ancora una volta l'ostacolo per la finale si chiama Bayer Leverkusen: un anno fa Mourinho inflisse l'ultima sconfitta europea ai tedeschi di Xabi Alonso, neo campioni di Germania, che vantano una striscia di 46 gare senza sconfitte (ultimo ko il 27 maggio 2023 contro il Bochum). «Sfida non fuori dalla nostra portata. La prima in casa? Importante è l'atteggiamento e il risultato che otterrai all'andata», così De Rossi alla vigilia.
La Fiorentina è chiamata a confermare il feeling delle italiane con la nuova Conference
(due finaliste nelle prime due edizioni) oltre che a vendicare il ko di Praga del 7 giugno scorso: l'ostacolo si chiama Bruges, contro squadre belghe la vittoria è arrivata solo una volta (con il Genk) in sei precedenti.
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