Dal tricolore all'azzurro, quando i baby sono vincenti

Ci sono due simboliche analogie tra la prima fase di Mancini ct e la seconda fase, coincisa da una parte con la sconfitta pesante dall'Argentina e la sfida con la Germania di Bologna valevole per la Nations League

Dal tricolore all'azzurro, quando i baby sono vincenti

Ci sono due simboliche analogie tra la prima fase di Mancini ct, successore del primo mondiale perso (2018 Russia), poi destinato alla magnifica conquista dell'europeo, e la seconda fase, coincisa da una parte con la sconfitta pesante dall'Argentina e la sfida con la Germania di Bologna valevole per la Nations League. A quel tempo, dall'elenco della prima convocazione, scoprimmo noi tutti la presenza di tale Zaniolo e molti si confessarono sorpresi perché nessuno conosceva bene quel talento passato dalla primavera dell'Inter e poi ceduto nell'operazione Nainggolan alla Roma e che l'under 19 invece aveva reclutato. Sono passati alcuni anni ed ecco spuntare la sagoma sconosciuta ai più di Wilfried Gnonto, 18 anni appena, attualmente in Svizzera con lo Zurigo, anche lui con un passato interista (fu ceduto per un 1 milione di euro, ndr), segnalato dalla critica quale l'autentica sorpresa dell'1 a 1 con la Germania. Suo l'assist a favore di Lorenzo Pellegrini, sua qualche giocata di pregio. Gira, tra l'altro, sui social in queste ore una foto di qualche anno prima, epoca di Roberto Mancini allenatore dell'Inter era Thohir, con il giovanissimo Willy e l'attuale ct, uno al fianco dell'altro: una sorta di premonizione. Questa nuova storia racconta un altro dei difetti e dei limiti del calcio italiano sottolineata dall'ultima intervista-sfogo di Walter Sabatini, ds protagonista della salvezza della Salernitana, che ha parlato di «poco coraggio nel lanciare i giovani talenti per paura di perdere la poltrona». È così ma non sempre è soltanto così. C'è un altro aspetto riferito alla scarsa pazienza di addestratori e dirigenti nell'attendere che maturi il talento e che superino la prima fase dell'apprendistato. Un esempio di segno diverso? Sandro Tonali. Se Paolo Maldini si fosse lasciato condizionare dal rendimento del bresciano durante la prima stagione, lo avrebbe rispedito al mittente (Brescia). E invece ha investito in fatto di fiducia raccogliendo il frutto splendido con la stagione tricolore.

Mancini, in questo caso, può solo dare un'occhiata alle nazionali giovanili e provare a scovare qualche diamante grezzo ma se in serie A continuano a chiudere le porte a questi ragazzi sarà complicato migliorare il futuro del club Italia.

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