Troppa grazia le sei reti, quattro delle quali nel solo primo tempo come era accaduto il 17 ottobre scorso contro l'Atalanta. Ne sarebbero bastate molte di meno per avvicinarsi alla vetta e riprendersi il terzo posto. Ma mercoledì si torna in campo per il primo trofeo della stagione, per giunta contro la Juventus, e allora la scorpacciata di gol può tornare utile. Potenza della Supercoppa o della rivale di sempre, all'improvviso ecco il Napoli che non t'aspetti, dopo settimane trascorse a stare indietro alle partite sprecate, ai punti persi, alle inevitabili polemiche.
«Speriamo di ripeterci contro la Juventus» è il mantra post-gara di Gattuso e il riferimento del tecnico non è ovviamente al risultato bensì alla prestazione. Basta andarsi a rivedere la qualità dei gol azzurri per comprendere la sterzata che s'è data ieri lo spogliatoio a livello mentale. «Abbiamo sofferto prima del raddoppio, non è stata così facile come si può credere però ci sono stati grandi miglioramenti, questo non posso negarlo. Resto convinto che possiamo dare di più, ci manca la continuità, o la cazzimma come si dice da queste parti. Comunque sono contento, ho visto un Napoli forte che ha concesso poco agli avversari e che ha saputo annusare il pericolo. Quello che dovremo fare anche mercoledì contro la Juventus, che resta la più forte per qualità e storia ma questo non significa che partiremo battuti».
Tutt'altro, le cronache recenti delle finali tra azzurri e bianconeri parlano di tre successi partenopei nelle ultime quattro partite. Le prove generali andate in onda ieri al Maradona sono comunque incoraggianti, gli undici si discosteranno poco da quelli che hanno umiliato la Fiorentina. Accertate le indisponibilità di Fabian Ruiz e Osimhen, bisogna valutare Petagna (problema al polpaccio, oggi gli esami) perché Mertens dal primo minuto in Supercoppa non sembra cosa scontata, a differenza di Demme tornato insostituibile a centrocampo.
«Chiediamo scusa» è invece la frase ripetuta più volte dal tecnico Prandelli per commentare la batosta, il
risultato non concede altre attenuanti. Da oggi testa bassa e pedalare, non esistono alternative per cancellare in fretta il risultato più amaro della stagione. Determinato da poco agonismo e da troppi big fuori condizione.
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