Vale, mancherai a tutti. E pure l'addio diventa "show per fare casino"

Rossi chiude con un 10° posto: "Felice che sia finita così". Bagnaia: "Volevo vincere per lui"

Vale, mancherai a tutti. E pure l'addio diventa "show per fare casino"

Grazie Vale. Una marea gialla di 147mila tifosi ha salutato il 9 volte campione del mondo nel giorno dell'addio alla MotoGP a Valencia in Spagna. L'omaggio di tutti i piloti dell'Academy VR46 che per l'occasione indossavano uno dei caschi iconici che hanno reso il biondino di Tavullia il più grande di tutti i tempi, le lacrime, gli abbracci di tutti i colleghi della MotoGP e poi i fuochi d'artificio, i cori da stadio e tutto il paddock che con un cordone umano ha scortato il campionissimo nel suo ultimo ballo in sella alla Yamaha M1.

Una coloratissima festa rock per il Dottore che ha portato la sfrontatezza, la simpatia e l'ironia nella MotoGP. «Mica male eh?». Il primo commento di Rossi ai meccanici all'arrivo al box. Decimo dopo aver martellato giro dopo giro su 1'31.8, il Dottore non molla neanche all'ultima gara e ai box si festeggia come fosse la vittoria di un mondiale, quel decimo titolo, sfumato proprio a Valencia nel lontano 2015, con la straordinaria rimonta del Doc su Jorge Lorenzo, mentre Marc Marquez, fuori dai giochi, faceva da guastafeste.

Dal primo gradino del podio, Pecco Bagnaia, uno degli allievi prediletti della VR46, dedica a Rossi la vittoria sventolando il casco Che spettacolo, raccogliendo idealmente il testimone di erede, insieme a Fabio Quartararo, il neo-iridato MotoGP e Franco Morbidelli. «Nell'abbraccio a Vale nel giro d'onore ho voluto esprimere tutta la mia gratitudine, non sarei qui senza di lui», confessa il ducatista, grande protagonista della 2ª parte di stagione. «Vale è il mio idolo da sempre», commenta il francese sventolando la bandiera 46, «non è stato facile prendere la moto di Valentino nel suo ultimo anno. Vale è unico e irripetibile, ma penso di aver meritato questo titolo». «In gara Vale guidava da paura. Immenso. Ma smette davvero?», commenta Morbidelli, designato dallo stesso Vale insieme a Pecco, come contendente al titolo 2022.

Intanto nel box Petronas è festa. «Avevo sempre sognato di fare stage diving come Jim Morrison a Los Angeles nel 1978. Ci avevo già pensato una volta al Mugello, ma forse non sarei sopravvissuto», scherza Rossi, versione rockstar. «È stata una bellissima soddisfazione. Doveva essere così, nel mio stile. Da giovedì sono state tante le sorprese: dalle moto con cui ho vinto i 9 titoli, ai ragazzi della VR con i miei caschi in Moto3 come in MotoGP. La legacy continua», sorride, pensando ai figli che Valentino, futuro papà di una splendida bambina, lascia in eredità ad uno sport che tanto ha amato. «Ero un po' nervoso alla viglia del GP, ma in gara è prevalso il pilota e sono fiero di questo decimo posto. Quando ho abbassato la visiera, ho pensato solo a fare un bel risultato, non mi ha sfiorato il pensiero che fosse l'ultima danza». Immenso, generoso, pilota sino in fondo.

E mentre scorrono i titoli di coda di un'avventura bellissima sigillata da 9 titoli iridati, 115 vittorie e 235 podi, arrivano i messaggi di Lewis Hamilton, Roger Federer, Ronaldo, Pirlo, Buffon, Tom Cruise, Keanu Reeves, Casey Stoner, Lorenzo e Stefano Domenicali, oggi boss della F1, ma in Ferrari quando Rossi pensava ad un passaggio alle 4 ruote. Da domani il suo futuro.

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