Pellegrini: "Voglio un uomo che abbia voglia di faticare con me"

Federica Pellegrini: "In Italia non siamo propensi a scelte coraggiose. Ma l'allenamento duro porta resistenza alla gara. E con Philippe Lucas..."

Pellegrini: "Voglio un uomo che abbia voglia di faticare con me"

Nostro inviato a Barcellona

Federica vuole un uomo. Ma per allenarsi in vasca. Se poi fosse una donna, vuol dire che ha coraggio. «Perché per allenarsi con Philippe ci vuole coraggio». Federica Pellegrini ha il sorriso dei giorni distesi. Soddisfatta di se stessa, pronta al gioco delle parti. Oramai ha ripreso lo scettro fra le mani. Ieri mattina si è parlata con Philippe Lucas, non più quel nuota e fuggi di Shanghai. Tutto alla luce del sole che è tornato a brillare. Ha fatto i piani e cerca un compagno per allenarsi. «Philippe ha detto di essere orgoglioso di me, abbiamo stabilito che farò un allenamento al giorno fino a dicembre, poi riprenderò con il doppio. Resterò molto a Verona, andrò a Narbonne tre settimane in ottobre. Farò tante gare: europei in vasca corta, meeting, europei».

Impegnativo….
«Ho chiesto alla federazione qualcuno che si alleni con me durante l'anno. Uomo o donna non importa, qualcuno che abbia voglia di faticare. In Italia non siamo propensi a scelte coraggiose. Tanti sono intimoriti da Philippe, ma una prova è utile. E so che qualche atleta vorrebbe tentare. Certo non credo che la federazione gli darà la gestione della staffetta 4x200. Peccato, lui ha dimostrato di saperci fare. Philippe ha dimostrato con me, in questi anni, quel che doveva dimostrare».

Forse è un tipo un po' distante dal resto del mondo italiano?
«C'è contrasto, due mondi completamente separati. Una persona un tantino diversa da altri».

Con lei ha fatto centro.
«Intanto è molto utile al momento della gara. Sicuro di sé e ti trasmette sicurezza. Poi ha capito che deve farmi ridere. Comincia anche lui a raccontarmi barzellette come faceva Castagnetti. Ma in francese. Solo che le barzellette italiane fanno più ridere».

Con questo vuol dire che prospetta tre gare a Rio?
«No solo due: 200 e 400 stie libero. Devi dosare bene le energie. Il doppio allenamento serve a reggere la stanchezza. La presenza nelle staffette sarà ridotta alle finali».

Nazionale del tutti stanchi dopo due gare. Invece gli altri ne fanno anche dieci….
«A Shanghai ho fatto due volte i 400 e tre volte i 200 come se niente fosse, perché Philippe in quell'inverno mi ha aperto in due. È l'allenamento che porta resistenza alla gara. Pure io sono stupita nel vedere atleti che si buttano tre volte in vasca ogni giorno e vanno bene. Bisognerà studiare le loro tecniche di recupero e allenamento».

Anche perché la spedizione italiana non ha proprio brillato.
«Due sole medaglie con una spedizione di 31 persone devono fare un po' pensare».

Lei continua a puntare alle medaglie olimpiche?
«Sennò non continuerei a nuotare»

Ledecky e Franklin non le prospettano un futuro facile.
«Loro sono giovani e agguerrite, ma io non mi sento sul viale del tramonto».

La foto dei mondiali?
«Essere tornata veloce nei primi 50 metri mi ha detto che sono sulla strada giusta. Figlio del potenziamento fuori acqua e dei lavori specifici nei 200 dorso».

Quest'anno si allenerà molto a Verona….
«Ha vinto la mia tranquillità. Philippe ha capito che se sono serena poi in acqua vado bene. A Verona sto bene, non c'è la baraonda mediatica di Roma dove mi seguivano 10 fotografi per volta. E i veronesi si sono abituati alla mia presenza».

Dimenticato l'anno travagliato?
«Il 2012 è stato il buco nero della carriera: iniziato e finito male, mai un picco. Una cosa inusuale. Però non ho dato colpe a nessuno e non lo farò oggi. Anzi, mi trovassi nella stessa situazione rifarei la scelta. Certo, col senno di poi, direi: no».

Il presidente del Coni: Pellegrini spot dello sport italiano.
«Non mi sembra di esserlo stato nell'anno di Londra. Quando arrivano le batoste, ci sono ancora più batoste. Ti dicono vai male perché fai la televisione, ti distrai… Invece non ho fatto più di altri anni».

È l'argento della riscossa?
«È servito anche a questo: a chiudere la bocca a certe persone, a rispondere a pensieri e parole sentiti dopo Londra».

Quest'anno c'era Fiorello che faceva l'ultras…
«Ci conosciamo da tempo, mi fanno ridere i suoi video, è divertente. Lui è una star assoluta nel suo mondo, ma io non mi sento fatta e neppure pronta per quel mondo».

A Barcellona 2003 cominciò l'avvicinamento della Pellegrini ai grandi appuntamenti, qui ci ritroviamo con la diciottenne Missy Franklin. Passa il tempo…
«Mi diverte l'idea, arrivai qui che avevo 14 anni: sono stati 10 anni molto belli pur tra alti e bassi».

E adesso?
«Ora penso a una tranquilla vita da single. Mi ha fatto piacere che qui non si sia parlato di gossip, ma solo di risultati. Nel bene e nel male vorrei continuare su questa rotta, ma la vedo un po' difficile».

Beh non è solo colpa dei gossipari…
«Sì, ma se vado in vacanza col

fidanzato e mi fanno le foto…».

Bene, stavolta scatteranno foto a Federica e…...
«Vado in vacanza in Sardegna con i miei genitori. Non hanno mai visto quel mare. E non uso la famiglia per coprire un fidanzato».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica