Niente spazio per le fughe nei primi 35 chilometri: le squadre degli sprinter, e in particolare la Giant, vogliono portare il gruppo compatto al primo sprint intermedio di Cabezòn de la Sal. L'obiettivo è centrato: Degenkolb conquista il primo posto nella volata, superando Matthews e Sinkeldam. La fuga, ora, può andare e sono in 23 ad approfittarne subito: fra di loro c'è solo un Italiano, Felline, insieme a Luis Leon Sanchez (in fuga pure ieri), l'immancabile Hesjedal, Boonen e due compagni di squadra del leader Contador, Paulinho e Zaugg. Che lo Spagnolo abbia in mente qualche mossa a sorpresa? Il sospetto c'è, poiché si tratta di due fra i suoi migliori gregari in salita. La Tinkoff, naturalmente, lascia ad altri la responsabilità di gestire la corsa.
Ai piedi della prima salita, La Collada de la Hoz, gli attaccanti vantano quasi 5 minuti di vantaggio sul gruppo. Luis Leon Sanchez ha messo come obiettivo la maglia a pois di miglior scalatore e, dopo i punti raccolti ieri, è subito davanti anche oggi in cima al primo Gpm; alle sue spalle Van Rensburg e Hansen, mentre il ritardo del plotone rimane costante. Fin sulle prime rampe del lungo Puerto de San Glorio si muovono i due della Caja Rural Sanchez ed Arroyo, che si liberano dei compagni d'avventura, e prendono la testa della corsa. Salta l'accordo fra i battistrada e il gruppo dei 23 si sfilaccia lungo la salita. Ad inseguire la coppia al comando rimangono in 13, fra i quali non c'è più Felline. L'accelerazione degli attaccanti ha fatto lievitare il loro vantaggio sul plotone fino a 7 minuti.
Intanto si ritira Peter Sagan: il corridore slovacco era giunto in Spagna in condizioni non ideali e abbandona la Vuelta prima dell'ultima settimana. A scandire il ritmo in testa al gruppo si porta la Omega di Uran, per impedire che il ritardo aumenti ulteriormente. Sanchez non si lascia sfuggire il primo posto anche nel secondo Gpm, ma proprio in vetta si esaurisce l'azione del duo spagnolo, che viene riacciuffato dagli inseguitori. All'inizio della discesa, dunque, sono al comando in 13; alle loro spalle il lavoro della Omega, in collaborazione con l'Astana, ha ridotto il distacco a poco meno di 5 minuti. Kolobnev conquista il secondo sprint intermedio di Riaño, davanti ad Arroyo e De Clerq.
Gli attaccanti arrivano alle pendici dell'ultima salita con quasi 6 minuti di vantaggio: il vincitore di tappa sarà uno dei 13, impossibile per il gruppo rientrare. La Sky spinge forte nei primi chilometri de La Camperona, davanti restano in sette non appena si arriva nel tratto più duro. Hesjedal allunga ai -2, ma la replica di Zaugg e più incisiva e il canadese non riesce a tenere il passo. Valverde è il primo dei big a muoversi, con i soliti Contador e Rodriguez alla sua ruota, sembra in difficoltà invece Froome, in coda al gruppetto, mentre Aru si riporta sotto in tutta calma con il suo ritmo. Rasoiata di Contador che prova a scrollarsi di dosso i rivali: Valverde accusa il colpo, Rodriguez risponde con prontezza e Aru non molla, recuperando in seconda battuta.
Sorprendente Froome: superato il momento di difficoltà, ritorna coi migliori e impone il suo passo, Valverde cede. Lo stesso fa Hesjedal davanti, che recupera su Zaugg e lo passa a doppia velocità, andando a prendersi il successo di tappa con 10'' sullo Svizzero e 30'' su Erviti. Sgasata di Froome che si libera degli avversari e persino Contador fa fatica a tenere il ritmo del Britannico. Rodriguez scatta e proprio sulla linea si riporta in scia a Froome, a 2'36'' di ritardo da Hesjedal, perdono contatto Contador e Aru che giungono attardati di qualche secondo, rispettivamente a 2'43'' e 2'45''. Valverde paga al traguardo 3'05'', Uran 3'42''. La nuova classifica vede Contador in rosso con 42'' su Valverde, 1'13'' su Froome e 1'29'' su Rodriguez. Uran scivola al 5° posto a 2'07'', tallonato da Aru che adesso è 6° a 2'15''.
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