Il sole dell'Andalusia splende sulla seconda tappa della Vuelta. In sei vanno immediatamente all'attacco, ma due di loro sono interessati soltanto al punto per la classifica Gpm messo in palio sull'Alto del Cabrito: Nathan Haas (Garmin) e l'italiano Kristian Sbaragli (MTN). Transita davanti l'Australiano, che domani vestirà la maglia a pois degli scalatori. Dopo la cima, i due desistono e si lasciano riassorbire dal plotone; davanti restano in quattro: Van Rensburg (MTN), Hardy (Cofidis), Aramendia (Caja Rural) e l'azzurro Valerio Conti, che alla Lampre ha preso il posto del campione uscente Horner, fermato in via precauzionale dalla sua squadra per alcuni valori sospetti. I fuggitivi ricevono il via libera dal gruppo e portano il loro vantaggio a poco meno di 4 minuti dopo 50 km di gara.
La Movistar lavora in testa al plotone per impedire che la fuga prenda troppo margine, mantenendo il ritardo intorno ai 5 minuti. A conquistare la prima piazza nello sprint intermedio di Conil de la Frontera è Van Rensburg, che anticipa Conti e Aramendia. In vista del secondo traguardo volante, il gruppo alza l'andatura riducendo il distacco dai battistrada a poco più di 2 minuti. Un uomo della Giant e uno della Fdj si aggiungono a quelli della Movistar che sono davanti fin dall'inizio, e il segnale è chiaro: molte squadre vogliono un arrivo allo sprint, la fuga è destinata ad esaurirsi. Il secondo sprint intermedio, a Puerto Real, è vinto da Valerio Conti, davanti a Hardy e Van Rensburg. A -40 km dal traguardo, il vantaggio dei quattro si è ridotto a 1 minuto e mezzo. Al gruppo sono sufficienti altri 20 km per portarsi a poche decine di metri dai fuggitivi, ma Van Rensburg non vuole arrendersi e tenta la sortita solitaria; il suo, però, è un allungo velleitario, subito rintuzzato dagli uomini Movistar. Ai -15 il plotone è compatto e in testa si porta la Tinkoff, più per proteggere il capitano Contador che per incrementare l'andatura. Quando mancano meno di 10 chilometri all'arrivo di San Fernando, si attivano i treni dei velocisti, che alzano subito l'andatura a poco meno di 60 all'ora; a mettere in fila il gruppo ci pensano gli uomini della IAM, impegnati al massimo dello sforzo per Matteo Pelucchi. Pronte a lanciare i loro velocisti anche Giant, Cannondale e Lampre.
Ai -2 il gruppo è allungatissimo con la Fdj davanti a tutti; il lavoro della formazione francese è perfetto e consente a Nacer Bouhanni di sprintare in testa con relativa facilità, battendo in maniera netta Degenkolb, che si è lanciato nella volata con qualche istante di ritardo.
Buon terzo posto per l'italiano Roberto Ferrari, quinto e sesto Lasca e Gatto. Fuori dalla top ten Peter Sagan. Cambia subito la classifica generale: la maglia roja passa dalle spalle di Castroviejo, ora quarto, a quelle di Valverde, che comanda davanti ai compagni Quintana e Amador.
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