Pagavano l'arbitro per assicurarsi vittorie in Coppa Uefa. La rivelazione che sconvolge il gotha del calcio europeo viene dall'ex difensore dello Zenit San Pietroburgo Erik Hagen. Il calciatore norvegese ha confessato di aver pagato, assieme ai suoi compagni, il direttore di gara per assicurarsi i lauti premi promessi in caso di vittorie in Europa.
Con circa 3mila euro a testa, racconta Hagen al quotidiano "VG", i calciatori dello Zenit si assicuravano il risultato e la ricompensa. Pur senza fare riferimento alla partita specifica, Hagen si è lasciato sfuggire un dettaglio. L'ex Zenit ha infatti menzionato una gara in cui gli avversari della formazione russa si sarebbero inspiegabilmente visti annullare quattro reti.
"Uno dei nostri compagni conosceva l'arbitro - racconta Hagen - A noi spettavano bonus pazzeschi per le vittorie in Europa, 12mila dollari a testa. E prima di una partita ci fu detto che se avessimo sborsato 3mila dollari ciascuno per l'arbitro, avremmo vinto. Mi ribellai dicendo che era una follia, che eravamo superiori agli avversari ma alla fine abbiamo pagato tutti."
E l'abitudine di comprare le partite non sarebbe stata adottata solo in Europa, ma anche nel campionato russo: "I nostri ultimi dieci match? Mio Dio...tutte le decisioni degli arbitri andavano in nostro favore - racconta Hagen - Era decisamente imbarazzante". Le voci sono state confermate anche dall'ex del Rubin Kazan Jalland: "Ci sono stati molti episodi. Era normale andare in campo ed avere l'impressione che il risultato fosse già stabilito, indipendentemente da cosa facevi". Dalla società di 538em;"> San Pietroburgo un portavoce ha replicato dicendosi sorpreso delle dichiarazioni di Hagen e ribadendo che lo Zenit ha sempre seguito tutti i principi del fair play.
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