Spunta l’amico di Natalie: «Coccole e confidenze tra lei e l’ex governatore»

RomaTutti sapevano di Marrazzo e Natalie, dei loro frequenti incontri nello scantinato di via Gradoli dove l’ormai ex presidente della Regione Lazio è stato filmato, per essere poi ricattato, mentre era in compagnia del trans preferito. Ma pochi possono testimoniare che tipo di relazione ci fosse tra i due. Fabio, 38 anni, amico, confidente e condomino di Natalie, è uno di quelli. Si conoscono da oltre dieci anni, i due, lui ha addirittura le chiavi dell’appartamento di Natalie. Il settimanale Novella 2000 è riuscito a scovarlo e a farlo parlare. La brasiliana non gli ha mai nascosto nulla, neppure del suo rapporto speciale con Marrazzo, un cliente diverso da quelli rimediati per strada, che a via Gradoli si comportava come fosse di casa. «Arrivava la sera dopo il lavoro - racconta Fabio - si faceva un bagno caldo, indossava l’accappatoio e le pantofole di Natalie e si metteva a guardare la tv con lei». Non solo un rapporto mercenario, dunque, ma una vera e propria storia, un’intimità «soprattutto intellettuale» la loro. «Una storia pulita - ribadisce Fabio - sulla quale sono state elaborate ricostruzioni fantasiose». Dell’irruzione dello scorso luglio, durante la quale venne girato il video che ha costretto alle dimissioni Marrazzo, l’amico del trans assicura di non sapere nulla. Conosce invece molti particolari della liaison con il governatore, conosciuto in strada per caso due anni fa. «Era mattina - ricorda - e lei come consuetudine stava tornando dal supermercato, passeggiando, sul marciapiede di via Cassia, giù verso casa in via Gradoli. Lui la vede, accosta e le chiede “Stai lavorando?”. Al suo “No, lavoro solo di sera”, intasca il bigliettino da visita che lei gli porge. La chiamerà poi. E cominceranno a vedersi. I primi tempi una volta ogni due mesi circa. Poi più di frequente, anche due o tre volte al mese». Si vedevano sempre a casa di lei, nessun altro cliente ha mai avuto accesso ai suoi 35 metri quadrati. Natalie (ma soltanto Marrazzo e pochi intimi la chiamano così, per tutti gli altri è Natalia) lavora per strada. Nessuna auto blu. Secondo Fabio l’ex presidente della Regione arrivava in via Gradoli con la sua Smart bianca, da solo, e la parcheggiava in garage. «Erano quasi sempre le nove e mezza di sera e si tratteneva quattro-cinque ore, fino anche alle due di notte. Ma non ha mai dormito da lei», rivela il vicino di Natalie. E non erano sempre serate di sesso estremo, ma anche di coccole e carezze: «Natalie mi raccontava, emozionata, che varcata la sua porta Marrazzo si liberava di cravatta, scarpe, completo, camicia. Si faceva un bel bagno, alle volte, mentre lei lo aspettava in camera. Dove l’avrebbe raggiunta di lì a poco, con il suo accappatoio, o in boxer e maglietta. Sul letto, sdraiati, iniziavano le parole: la famiglia di lui, il Brasile di lei. Al buio, solo alla luce dello schermo. Lui le chiedeva di accarezzargli i capelli. Lei si compiaceva con me di come Piero non la volesse trasgressiva, coi tacchi a spillo e tutta in tiro in soffocanti pantaloni attillati. Di come a lui bastasse averla in calzoncini, di come la trovasse comunque provocante in microtop. A lui, mi raccontava Natalie, piaceva ascoltare la storia della sua vita: il Brasile, l’Italia, il marciapiede».
A Novella 2000 Fabio parla anche del capitolo compensi. Nulla a che vedere con i 5mila euro di cui si parla nelle carte dell’inchiesta: «Lui l’aiutava a pagare il mutuo per la casa acquistata in Brasile e per il negozio di parrucchiere che aveva aperto al suo paese.

Natalie mi raccontava che le lasciava una cifra diversa, simbolica, per averle fatto perdere la giornata di lavoro su strada, tipo 500 euro, altre volte di più. Sembrava che ci fosse un principio d’amore, tra i due». E a Natalie capitava di essere gelosa, soprattutto di Brenda, con cui Marrazzo aveva cominciato a vedersi.

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