La squadra azzurra fa pressing su Biasotti

(...) In ogni caso, domenica in Riviera Bondi ha fatto le avance decisive, facendo leva anche sull’esito dei più recenti sondaggi che assegnano all’ex presidente della Regione dal 2000 al 2005 un favore «trasversale», in grado cioè di pescare consensi anche nel mare dei delusi del centrosinistra. Ecco perché, il «Caro Sandro, decidi» pronunciato da Bondi potrebbe far breccia nella corazza più resistente. E a questo punto metterebbe d’accordo anche chi, nelle file del centrodestra, puntava e punta ancora apertamente su un nome nuovo della politica, come un esponente dell’imprenditoria o delle professioni, su un candidato di bandiera, o magari su una donna.
Per un motivo o per l’altro, invece - indisponibilità, potenziale conflitto di interessi, scarsa propensione a immolarsi sull’altare della politica amministrativa - le candidature di una serie di papabili, pur prestigiosi, sembrano avviate inesorabilmente sul viale del tramonto.

Da Vittorio Malacalza a Davide Viziano, entrambi imprenditori di successo, da Renata Oliveri, già eccellente «ministro dell’Economia» del governo Biasotti, al noto medico Franco Henriquet, nessuno è andato oltre la fase del «grazie, siete gentili, ci penserò». Biasotti, invece, si dice che metterebbe d’accordo tutti. Non gli resta che mettersi d’accordo con se stesso.

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