La squadra va a Fiuggi in cerca di serenità

Il vecchio rimedio del ritiro aveva funzionato nel primo anno di Garrone

(...) «C’è qualcuno che da troppo tempo veste questa maglia», risponde senza mezzi termini Novellino. Parentesi Francesco Flachi: non segna il centesimo gol da numero immemorabile di minuti. Non riesce più a fare la prima punta e ha scoperto la dote dell’imprecisione. Un pò meglio con Colombo al suo fianco, malissimo quando si è trovato con Kutuzov. Poi si è arenato, come tutto il resto della squadra. La società ha offerto il rinnovo, lui tentenna. Problema di soldi? «Dobbiamo trovare l’accordo economico», conferma l’amministratore delegato Beppe Marotta. Fatto sta che il numero dieci arranca.
Questione Novellino. Lui parla di giocatori senza motivazioni, la società parla di lui. Ieri Marotta ha spiegato come stanno le cose anche a «Radio Anch’io»: «È chiaro che se le motivazioni restano forti come negli ultimi anni ce lo teniamo stretto. Se invece c'è da parte sua la volontà di cambiare aria, non lo tratterremo con la forza. Al momento non ci sono sintomi del genere». Problema: la domanda era «Novellino andrà al Palermo?». Ecco la puntualizzazione dell’amministratore delegato: «Novellino è richiesto da diverse squadre - ha aggiunto - Con noi ha un legame fino al 2008 e siamo orgogliosi di averlo a disposizione. Solo lui che può decidere quale sarà il suo futuro». Altro problema: lui non pensa al futuro ma al presente e ha già rifiutato Torino, Palermo e Napoli, non è certo questione di stimoli. Piuttosto si fanno i conti con una panchina corta, con rincalzi «Che, quando vengono chiamati in causa, dovrebbero dare qualcosa di più», aveva detto Novellino dopo la batosta contro il Palermo.
Poi c’è stato il risvolto della Coppa Uefa, una vera e propria tragedia per chi non ha un organico che può competere su tre fronti, a dimostrarlo anche l’uscita dalla competizione di Roma, lo stesso Palermo e Udinese. Marotta concorda, anzi, affonda: «La partecipazione alla Coppa Uefa non porta giovamento nè dal punto di vista degli incassi nè per le conseguenze in campionato, ora come ora è alla portata delle squadre dell'est che non riescono ad essere competitive in Champions; è diventata come la Mitropa Cup che era un torneo complementare, quasi sempre appannaggio delle squadre dell'est. C'è questa inflazione di calcio e poi la Champions ha staccato ogni altra competizione europea».
Comunque sia il problema ora è soprattutto della Sampdoria: 37 punti e una trasferta, dopo il ritiro anticipato, a Roma contro la Lazio. Insomma, bisogna guardarsi indietro, perchè la zona retrocessione inizia ad avvicinarsi oltre i limiti di guardia e perchè in conto si potrebbe mattere anche la sesta sconfitta consecutiva. Nemmeno negli anni più bui la Samp riuscì a fare peggio. Problemi di rinnovi slittati e dell’esigenza evidente di rinnovare la squadra. Ma prima bisogna guardarsi alle spalle e la storia dei diritti televisivi importa poco. Anche se il problema esiste: «Il grande gruppo dei primi 14 club al mondo configura uno scenario a carattere internazionale; se andiamo ad analizzare il fatturato delle squadre del G14 troviamo tutti i club più ricchi, noi abbiamo un fatturato largamente minore e nei campionati nazionali questa differenza è decisiva. Stesso discorso anche per i diritti tv: prendiamo il Milan che ha un fatturato di 240 milioni, i diritti dei media per loro rappresentano quasi la metà del fatturato, nel Manchester, che ha un fatturato di 270 milioni, i diritti sono del 29 per cento. E’ strano vedere una Samp tra le prime 5 o ottava o nona? Ricordiamoci che l'anno scorso squadre come Roma, Lazio e Fiorentina, dal grande potenziale, erano in fondo alla classifica. Noi in questo momento soffriamo di sterilità offensiva, visto che anche gli infortuni di Bonazzoli e Bazzani hanno inciso molto ed oggi ci troviamo in difficoltà». Nel frattempo il presidente Riccardo Garrone, tornato ieri dalla Maldive, ha ordinato un vertice societario, che comunque non porterà al cambio di allenatore.

Il club, inutile negarlo, sta seguendo attentamente Giampaolo dell’Ascoli. Reduce da un’ottima stagione, il tecnico di Bellinzona non sembra avere alcuna intenzione di accasarsi all’Udinese. Ma la prima scelta rimane Novellino. Il futuro dipende da lui.

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