la stanza di Mario CerviLe colpe di Hitler non possono pesare sulla Germania per sempre

Sono molto preoccupata per la frase che circola dopo la vittoria della Germania ai mondiali. Il mondo ha sentito parlare ancora della supremazia tedesca, ne porta ancora le cicatrici. La Storia insegna che l'esperienza è come un pettine d'oro in mano a un calvo, e proprio per questo che ho sentito una specie di nausea, poiché l'indole di un popolo non la cambia certo la storia n'è la democrazia, ma solo l'opportunità e la convenienza del momento. Riconosco i loro meriti, ma non riesco a dimenticare, pur non odiandoli. Non ricordo chi disse: «loro amano gli Italiani ma non li stimano»; io non li amo neanche!
Scandiano (RE)

Cara amica, il suo ragionamento -secondo cui l'indole di un popolo non cambia mai, e le colpe del passato si riverberano implacabilmente sul presente- m'inquieta molto. M'inquieta perché incatena i Paesi e i popoli a colpe passate, e pronuncia condanne all'ergastolo internazionale. Non si capisce bene, oltretutto, da quale preciso momento la condanna debba decorrere. Secondo lei, suppongo, alla Germania dovrebbe essere impedito di partecipare a competizioni sportive -oltre che a competizioni politiche ed economiche- perché non è degna, dati i suoi precedenti, di esservi ammessa. Un criterio che potrebbe portare all'esclusione degli Usa dove la schiavitù fu in vigore fino a epoca relativamente recente, all'esclusione della Russia come erede del regime staliniano, all'esclusione dell'Inghilterra per il trattamento inflitto ai boeri. O all'esclusione della Francia per le atrocità commesse, durante la seconda guerra mondiale, dai marocchini del generale Juin. Ripercorrendo il passato, quasi nessuno si salverebbe, nemmeno lo Stato del Papa. Aggiungo incidentalmente che il nostro diritto a essere severi giudici dei tedeschi è molto opinabile visto che abbiamo fortemente voluto -non richiesti- affiancarci a Hitler. So di rischiare, con queste osservazioni, anatemi e accuse d'aver simpatia per i carnefici di Marzabotto. Non ne ho nessuna. I tedeschi compirono efferatezze spaventose.

È giusto che la storia le registri e che ne resti memoria e orrore. Ma è trascorso un numero cospicuo di anni. Comunque -è il mio discutibile parere- dovremmo evitare, noi italiani, il lancio della prima pietra perché d'alcune infamie naziste fummo volonterosi collaboratori.

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