Stefano Vitelli Il giovane magistrato che ha deciso le sorti del processo

Stefano Vitelli è il giudice che ha deciso, con l’assoluzione, il destino di Alberto Stasi. Quello sul delitto di Chiara Poggi è il primo dei grossi processi che ha affrontato nel corso della sua carriera. Nato a Viareggio il 7 gennaio 1974, è entrato in magistratura nel 2002 come uditore al Tribunale di Firenze. Prima di approdare all’ufficio gip del Tribunale di Vigevano nel giugno del 2008, ha lavorato, a partire dall’ottobre 2003 al Tribunale Vercelli come giudice civile, anche tutelare. Nel 2005 è stato applicato per sei mesi al Tribunale del Riesame di Perugia. Definito un magistrato scrupoloso e anche imprevedibile, la sua vita è scandita dai tempi dell’ufficio e quelli della sua famiglia: un bimbo di nemmeno due anni e la sua compagna. Della Toscana gli è rimasto il forte accento e la battuta pronta. Nonostante ami indossare abiti casual tendente all’alternativo, mai la cravatta e la giacca solo nelle occasioni importanti, spesso i jeans un poco scoloriti, e qualche volta il completo scuro con dolcevita nero, è considerato una persona molto rigorosa e precisa.

Dicono i suoi colleghi che da quando è stato designato come gup nei due procedimenti nei confronti di Stasi - quello sull’omicidio e quello sulla pedopornografia - fin da subito ha cominciato a studiare le carte depositate dalla Procura, occupando anche giorni di ferie: 18 faldoni pieni zeppi di documenti che conosce nei minimi dettagli. Il 30 aprile scorso non ha esitato a definire le indagini svolte dalla procura incomplete e disporre un maxi approfondimento istruttorio.

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