Lo stilista eccezionale ora veste donne normali

La sfilata che il mondo della moda attendeva da sei anni si è svolta l'altra sera a New York in due salette piene di gente. Pochi gli eletti invitati alla presentazione della prima collezione donna di Tom Ford

Lo stilista eccezionale ora veste donne normali

New York - La sfilata che il mondo della moda attendeva da sei anni si è svolta l'altra sera a New York in due salette piene di gente: i pochi eletti invitati alla presentazione della prima collezione donna di Tom Ford dopo il clamoroso addio alle passerelle consumato a Parigi nel marzo del 2006. "Ho sempre sognato di mostrare i miei vestiti così: da vicino, spiegandoli uno per uno ai presenti e soprattutto facendoli indossare alle donne che mi piacciono in quanto belle, eleganti, uniche al mondo" dice il texano. Accanto a lui Domenico De Sole abbronzato e rilassato come non mai, sorride sotto i baffi con aria sorniona mentre Tom annuncia "Miss Farida Khelfa" lanciandosi poi nella spiegazione di quel che indossa l'iconica signora: ex modella prediletta da Jean Paul Gaultier, attrice francese di origine algerina, da decenni al centro della scena della moda internazionale. Per la cronaca si tratta di un bellissimo abito bianco con tagli strategici all'altezza delle spalle che lasciano intravedere un semplice bustier di tulle nero più sensuale che sexy, adatto anche a una donna che non ha più l'età per il nude look. In rapida successione arriva Emanuelle Seigner con un tailleur pantalone nero mentre quello indossato da Lauren Hutton è bianco ottico, quindi Natalia Vodianova più bella che mai, una serie di top del bel tempo che fu (Stella Tennant, Amber Valletta, Karen Elson e Chanel Imam), alcune giovani modelle cinesi e alcune stelle di prima grandezza del mondo dello spettacolo. C'è Beyoncè con il suo trionfale sedere fasciato nel tulle ricamato da milioni di paillettes d'oro, mentre quello sottile ed elegante di Marisa Berenson scompare sotto l'abito da sera coperto da cristalli blu. C'è Rita Wilson, moglie di Tom Hanks, allegramente sexy con gli stivali cuissard di tulle nero sotto al vestito lungo che non nasconde un filo di pancetta. L’attrice Julianne Moore era divina con il vestito a frange rosa stampate e lo stesso dicasi per Daphne Guinnes con una magnifica blusa di velo sotto allo smoking e la sua celebre ciocca di capelli bianchi in primo piano.
Truccate benissimo, pettinate divinamente, a volte con il cappello, le calze con la riga e dei gioielli da perdere la testa le 32 signore che hanno sfilato per Tom Ford erano la dimostrazione vivente di una nuova teoria: la bellezza è plurale, se non sei magra come un'acciuga e giovane come una puledrina puoi essere comunque sensuale perché il glamour si nutre di personalità. Lo pensa anche Diane Von Furstenberg, eterna ragazza di 50 e qualcosa anni che descrive la sua collezione per l'estate 2011 come "Una nuova storia d'amore tra due anime al servizio della moda" perché ha trovato nel giovane Yvan Misplealaere (designer francese che ha collaborato con Prada, Valentino e Gucci) un talentuoso alter ego creativo. In realtà i capi ispirati a una mostra su Isadora Duncan non erano del tutto riusciti: troppe fantasie e poche forme, una certa pesantezza di fondo e nessuna ironia nell'assemblaggio degli accessori.
Molto più riuscita e senza dubbio divertente la sfilata di Custo Barcellona è il frutto di un'intelligente operazione dello stilista spagnolo: tentare di fondere la finzione con la realtà, le cose pazze che i giovani mettono nel tempo libero, per andare a ballare e incontrare gli amici mixate con gli abiti di tutti i giorni, quelli che si indossano per andare in ufficio o all'università. Il risultato è a dir poco sensazionale nel vestitino di ecopelle e jeans traforati sopra alla sottoveste in piume multicolor per non parlare del cappottino con frange di carta riciclata sullo sprone e innumerevoli macropaillettes convesse sul resto del capo. Meno convincenti i modelli del quotidiano perché l'irresistibile designer catalano alla fine vede il mondo in technicolor, una lucida follia che solo la grafica delle sue stampe riesce a disciplinare. «Il 24 settembre sfilo a Milano - annuncia Custo nel backstage - non lascio New York, ma quella è la capitale mondiale della moda, bisogna andarci almeno una volta». Si può dire che qualcosa sta cambiando in meglio dopo le furiose polemiche dello scorso febbraio per il calendario delle sfilate milanesi ridotto a 3 giorni e mezzo su ordine della potente direttrice di Vogue Usa.

Nel capoluogo lombardo approderà anche la Furstemberg per una festa organizzata in suo onore il 26 settembre da Franca Sozzani e Lapo Elkhann, nella casa-show room dell'erede Fiat, in via Pestalozzi. Vogliamo scommettere che questa volta la Wintour non scapperà a Parigi prima del tempo?

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