Quel diavolo di Hitler: l'obiettivo (mai raccontato) del nazionalsocialismo

Intervista a Francesco Agnoli, autore di Hitler. L'Anticristo. La guerra del Fuhrer alla chiesa e ai cattolici (Il Timone)

Quel diavolo di Hitler: l'obiettivo (mai raccontato) del nazionalsocialismo

La prima domanda è questa: lei ha scritto Hitler. L'Anticristo. La guerra del Fuhrer alla chiesa e ai cattolici (Il Timone). Era davvero necessario un altro libro su questo tema?

Sì. Può sembrare strano, visto che ne sono usciti a quintali, direi troppi. Ma il problema è questo: molti di questi sono strumentali, “politicizzati”, poco seri e poco credibili. Perché su certi fatti storici si costruiscono rendite politiche. Mi spiego subito: per decenni i comunisti hanno dato una certa lettura del nazismo, ma una lettura quantomeno parziale, riduttiva, se non errata. Per accreditarsi come i nemici del nazismo, e quindi come i “buoni”.

Non è così?

No, per mille motivi. Anzitutto perché il nazionalsocialismo è stato profondamente segnato, come dice la parola stessa, dal socialismo. In secondo luogo, perché, come spiego ampiamente nel libro, i comunisti hanno fatto il possibile per minare la Repubblica di Weimar, aprendo così la porta, inconsapevolmente, al nazismo stesso. In terzo luogo, perché la Seconda guerra mondiale, con il suo carico di morte e sofferenza infinita, è stata scatenata dall’alleanza tra Hitler e Stalin; in quarto luogo perché tra le due ideologie ci sono moltissimi punti in comune, che nel libro sono raccontati, anche attraverso schemi esplicativi; infine, ma solo per brevità, perché entrambi sono stati sistemi profondamente atei e materialisti.

In che senso?

Che il comunismo sia stato ateo e abbia voluto costruire un mondo senza Dio, un paradiso in terra senza Dio, è noto. Che abbia costruito, invece, l’inferno, pure. Il nazismo è stato molto simile, solo un po’ diverso: ha voluto costruire un mondo non senza Dio, ma contro Dio, contro Cristo. La cifra del libro sta proprio nel raccontare quello che non viene quasi mai detto, ma che i documenti dimostrano ad abundantiam: Hitler voleva essere il Messia della Germania, il suo Salvatore, il suo anti-Cristo, opponendo alla croce, al perdono, alla pietà, proclamati da Cristo, la durezza, la spietatezza, la forza del superuomo. Cristo guariva i malati, Hitler li gasava; Cristo invitava a perdonare, Hitler a uccidere; Cristo guariva corpi ed anime, Hitler non credeva nell’anima e credeva di rendere “immortali” i corpi; Cristo predicava l’uguaglianza spirituale degli uomini e il legame e con Dio, Hitler la differenza razziale e la nicciana “fedeltà alla Terra”. Nei suoi scritti e nei suoi discorsi Hitler disprezza esplicitamente il cristianesimo e vi oppone e le religioni pagane, con il loro schiavismo, l’apprezzamento del suicidio, l’eugenetica spartana… Ammirava le religioni panteiste orientali, l’islam guerresco, ma odiava con tutto il cuore il Nazzareno, il Dio sconfitto sulla croce.

Perché questo non viene raccontato?

Descrivere la natura anticristica del nazionalsocialismo, così come i suoi punti di contatto con il socialismo, non è mai piaciuto alla sinistra, perché rivela la somiglianza tra i due regimi (che furono entrambi dittatoriali, entrambi statolatrici, entrambi a partito unico, entrambi con polizie politiche, entrambi con campi di lavoro forzato…). Di più: la sinistra, dovendo regolare i conti con il Papa che aveva scomunicato il comunismo, ha manipolato la figura di Pio XII, presentandolo come un papa che aveva combattuto il comunismo, ma non il nazismo.

Invece?

Invece Pio XII lottò in ogni modo contro entrambi e non cadde mai nella trappola classica: se non sei comunista, allora sei nazifascista e viceversa. Nazismo e comunismo erano per lui dei mostri diabolici, mentre il fascismo era negativo, ma si collocava su un piano diverso.

Rimanendo sul comunismo, spesso i suoi orrori vengono taciuti, ma spesso, al contrario, si sente dire: “il comunismo ha fatto più morti del nazismo”. Non potevi scrivere un libro su Stalin l’anticristo?

Il comunismo ha fatto certamente più morti del nazismo, ma è durato molto di più (dal 1917 al 1989, mentre il nazismo è durato solo 13 anni) e affermandosi non su 60 milioni di tedeschi, ma su oltre un miliardo di persone. Per cui, in proporzione, il nazismo è stato ben più distruttivo (e più moderno). Ma sono classifiche stupide: chi le fa è succube della propaganda, esattamente come chi, condannando il nazismo, vi oppone il comunismo. Dove sta scritto che uno debba scegliere tra Hitler e Stalin, tra i lager e i gulag, tra l’ateismo comunista e quello nazista? In Vaticano si diceva spesso, in quegli anni, che nel dramma, c’era un solo elemento positivo: i due demoni, dopo l’alleanza, si scontravano tra loro…Quanto a Stalin, certamente è stato, in senso tradizionale, un anticristo anche lui. Voleva scacciare Dio dalla vita di milioni di uomini. Ma a lui ho dedicato ampio spazio in altri studi.

Faccio ancora la polemica: ma non si tratta di acqua passata?

No, perché l’ideologia nazista è oggi vivissima. Si tenga forte: è fortissima soprattutto a sinistra. Mentre nessuno, a destra, predica di schiavizzare interi popoli per fare grande la Germania o qualche altro paese, in Occidente impazzano ambientalismo fanatico, animalismo, aborto, eugenetica, eutanasia ecc. Tutti elementi presenti nell’ideologia nazista.

Anche in questo caso va ricordato che sia il comunismo che il nazismo sono stati contro la vita innocente e la famiglia: il nazismo, con l’elogio della poligamia e il programma eutanasico, è stato ancora più radicale. La mentalità nazista, in Occidente, è ben viva, e nel libro cerco di raccontarlo…

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