La strega Baricco vien di notte. Come Harry Potter

Il 4 novembre torna Alessandro Baricco. Con un libro che è un nuovo romanzo. Non ne aveva scritti, di romanzi, dal 2005. Questo, pubblicato da Feltrinelli, s’intitola Emmaus. Chiunque abbia qualche dimestichezza con i testi sacri o con la storia dell’arte sa che la cena di Emmaus è l’episodio in cui Cristo, risorto, apparve a due discepoli. Dell’ultima fatica di Baricco, annunciata a scatola ermeticamente chiusa come un capolavoro, è trapelata per ora una sola frase: «Abbiamo tutti sedici, diciassette anni - ma senza saperlo veramente, è l’unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato».
I cervelli del marketing devono aver pensato che meno si capisce, più cresce l’aspettativa. Ma l’aspetto (forse) adolescenzial-regressivo che regge l’opera fa venire in mente Harry Potter. E fra le trovate che hanno lo scopo di pompare adrenalina nelle vene dei fan ve n’è proprio una degna del maghetto di Hogwarts. L’Autore firmerà copie del suo nuovo parto cartaceo a partire dalla mezzanotte di martedì 3 novembre, alla libreria Feltrinelli di largo di Torre Argentina a Roma. Come una Cenerentola al contrario, la zucca trainata dai topolini dei «si dice» si trasformerà nella carrozza onusta di fregi dorati e trainata da destrieri ungheresi. Già nella notte di mercoledì saremo edotti delle nuove evoluzioni del bariccopensiero.
L’Autore ci ha abituato alle trovate da borghese bohémien. Sue o degli uffici commerciali. Nel 2005 trascinò un manipolo di ammiratori estasiati lungo un sentiero di montagna, a ora antelucana, affinché lo sentissero proferire, alle prime luci dell’alba e sullo sfondo delle Pale di San Martino, un discorso (della Montagna, appunto) farcito delle più splendenti gemme di saggezza. Come queste: «Il perbenismo secondo cui chi legge libri è superiore a chi gioca ai videogame è una palla colossale. Dalla cerchia di Wagner sono venuti i nazisti e anche l’assassino di John Lennon, un minuto prima di sparargli, stava leggendo Il giovane Holden sulla panchina». Nel febbraio 2007 l’Autore apparve in Trentino, sul Primieri, nel parco di Paneveggio, indossando una tuta da montagna elasticizzata nera e scarponcini, già abbronzato. Con lui una troupe di un centinaio di persone reclutate dalla casa di produzione Fandango e pronte a girare Lezione 21, il bislacco film ispirato alla Nona sinfonia di Beethoven di cui il Nostro fu regista, dopo aver più volte dichiarato, negli anni e nei mesi precedenti, che non era sua intenzione cimentarsi con la regia. Essendosi fatto portare, su un camion, parte dello scafo e la polena di una nave, fu costretto a svelare che si trattava proprio della ricostruzione di un natante, sulle Dolomiti. Anche qui toccò poi, agli incauti spettatori del grande schermo interpretare il pensiero del Maestro, che ai più sfuggì.
In seguito, al Festivaletteratura di Mantova del 2008, il Nostro si esibì in una lectio magistralis che fu tutta un inno alla superficialità e al vantaggio di sapersi muovere nel sapere di Google veloci come surfer sulle onde. Non sapendo nulla e potendo tutto immaginare, possiamo anche ricordare che Emmaus è il movimento fondato dall’Abbé Pierre nel 1949 per dare asilo ai poveri, agli emarginati e, più tardi, ai tossicodipendenti. C’entrerà qualcosa? E chi lo sa. Una certezza tuttavia non ci manca. L’intero catalogo dell’Autore è oggi disponibile, anche in rete, con il 20 per cento di sconto.

Visti i tempi grami, Emmaus, 192 pagine, può essere prenotato con il 30 per cento di sconto: 9,30 euro invece di 13. Praticamente, il guadagno dei librai. Ma volete mettere la soddisfazione di pagare in anticipo per qualcosa che non si sa nemmeno che cosa sia?
www.pbianchi.it

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