Questa volta ha vinto il buon senso. Dopo un incontro col presidente della Provincia Guido Podestà, Palazzo Marino ha deciso di soprassedere sul blocco delle auto nel centro di Milano, all'interno della cerchia dei Bastioni. «Congelato» anche l'intero pacchetto di misure antismog la cui partenza era prevista da domani, dopo 14 giorni di sforamento dei livelli massimi consentiti delle polveri sottili (secondo parametri la cui opinabilità Franco Battaglia ieri ha spiegato benissimo su queste pagine). Domani si incontreranno Comune di Milano, Provincia e i 134 Comuni dell'hinterland per trovare una via d'uscita e salvare la faccia. Intanto ha vinto il buon senso, comunque, dopo che da più parti si era fatta notare la sostanziale inutilità - se non sul piano meramente dimostrativo e politico - di divieti occasionali, di provvedimenti limitati, di blocchi circoscritti di misure che non tengano conto delle reali dimensioni del problema. Dimensioni che sono metropolitane, anzi regionali e non di quartiere come il sindaco Giuliano Pisapia e il suo velleitario assessore alla Mobilità e all'Ambiente Pierfrancesco Maran sembrano credere, occupandosi solo del centro storico. Inoltre da anni, ormai, si va dimostrando che il traffico incide al massimo per un terzo sull'inquinamento atmosferico: limitando per qualche giorno la circolazione delle automobili, quindi, non si fa altro che dare una limatina ad una componente minoritaria del problema. Tanto fastidio per nulla. Il fatto è che questa giunta è ideologicamente prigioniera della lotta all'automobile più che all'inquinamento. La componente Verde della maggioranza e un certo diffuso integralismo ambientalista spingono verso provvedimenti che hanno più un carattere punitivo che risolutivo. Il problema di Milano - intesa una volta per tutte come area metropolitana - è certo il traffico, ben prima dell'inquinamento - che ripeto, per i due terzi è dovuto ad altro, dal riscaldamento alle residue lavorazioni industriali e artigianali. Ma per mettere finalmente sotto controllo il traffico imbizzarrito serve un piano pluriennale, un progetto a medio termine, intelligenza e investimenti: i rattoppi, i tamponi improvvisati non solo non servono a nulla ma sono dannosi - per non dire della follia dell'aumento del 50 per cento dei biglietti del trasporto pubblico, provvedimento di esordio e peccato originale della giunta Tabacci-Pisapia
Il fatto è che la risoluzione di questo annoso problema è uno dei principali impegni elettorali di questa maggioranza, se non il principale. Rafforzato ed enfatizzato dai referendum ambientalisti che si erano svolti prima delle elezioni amministrative e che hanno spinto Pisapia dapprima verso la vittoria alle primarie del centrosinistra poi verso Palazzo Marino. Ebbene in sei mesi nulla è stato fatto. Non ci si aspettava certo la soluzione istantanea del problema, ma almeno l'impostazione di un piano che ne lasciasse intravvedere la soluzione. E non si è fatto nulla perché questa maggioranza, come sempre accade alle coalizioni di centrosinistra, è profondamente divisa su quasi tutto, fra riformisti e estremisti, fra pragmatici e ideologici, fra opportunisti e intransigenti. Per non dire delle rivalità politiche e personali, come sta dimostrando in questi giorni lo scontro fra Pisapia e Boeri.
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