Summit in Prefettura con i vigilantes

Non mollano i «gladiatori», i sette vigilantes protagonisti della protesta sul Colosseo. Sono ancora lì, al terzo anello, per gridare le loro ragioni dall’alto verso il basso. Incitati dalla folla che per tutta la notte li incita a non scendere. Quattro giorni e quattro notti tra color che son sospesi, con Ferragosto di mezzo, non sono stati una passeggiata di salute, ma la posta in gioco - ovvero il loro futuro - è troppo alta, talmente alta da convincerli a non desistere. Ancora di più ora, che qualcosa si sta muovendo sul serio. A decidere, è chiaro, dovrà essere il Governo, ma il Comune sta cercando di fare da intermediario ed è riuscito a ottenere per stamattina la convocazione di un tavolo in Prefettura con i lavoratori, una rappresentanza di Comune, Regione e Provincia e un esponente del Governo. Servirà, si spera, perché venga fornita quantomeno una risposta alle guardie giurate dell’istituto di vigilanza Urbe, a cui il cambio di gestione del loro ente, trasformato in soggetto privato con conseguente modifica del contratto, proprio non va giù. La posta in palio, a quanto si apprende, non sarebbe clamorosa, pari a circa 111 euro in meno al mese, ma è senz’altro la mancanza di garanzie per il futuro a preoccupare e a tenere desta la protesta.
Il quarto giorno, ovvero ieri, è stato finora quello più duro: verso le 8 del mattino uno di loro ha causato un malore «a causa della disidratazione e dei pasti poco salutari», come ha spiegato un rappresentante sindacale Rdb. Personale del 118 è salito a visitarlo ma l’uomo non ha voluto lasciare i compagni. «Le cose vanno sempre peggio, la stanchezza comincia ad avanzare. Qualcuno di noi comincia ad avere problemi alle ginocchia», ha aggiunto invece Angelo, un altro dei sette manifestanti. A fargli eco un suo collega, Giorgio, che domenica ha festeggiato a distanza il 33esimo anniversario di matrimonio: «Stiamo prendendo antibiotici e antinfiammatori». I viveri non mancano, puntualmente recapitati con una lunga corda, il supporto dei colleghi che presidiano l’area sotto il Colosseo neppure. È stato esposto uno striscione, «Forza e onore per chi combatte per i propri diritti», e si sono tenuti due incontri in Campidoglio, uno di mattina e l’altro nel pomeriggio, con l’assessore al Commercio Davide Bordoni e il vicesindaco Mauro Cutrufo per tentare di sbloccare la situazione. «Nel pomeriggio - ha commentato Cutrufo - abbiamo sentito più volte il Prefetto di Roma e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.

Domani mattina (stamattina alle 11, ndr) sarà convocato un tavolo a cui parteciperanno i lavoratori, i loro rappresentanti, una rappresentanza di Comune, Regione e Provincia, il vice prefetto vicario e un esponente del Governo. Chiediamo ai sette lavoratori di scendere immediatamente: non significa la fine della manifestazione di protesta che potrà continuare anche ai piedi del Colosseo».

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