«Il suo cane pesa troppo, resta a terra»

«È deciso. Partiamo tutti per il Perù. E ci portiamo anche Cody». Quando Fabrizio annuncia alla famiglia il viaggio nella sua terra d’origine, in casa nessuno sta più nella pelle. Compreso il «piccolo» Cody, un pechinese di un anno e mezzo, che comincia a saltellare per la cucina e ad abbaiare euforico. Ma far salire il cagnolino sull’aereo si rivela ben presto un’impresa impossibile. «Ci dispiace - annuncia la hostess - il cane non è conforme ai parametri imposti dalla compagnia aerea». Un modo carino per dire che Cody è un grassone.
In effetti la bestiola magra magra non è: pesa la bellezza di 7,8 chili. «Ma è tutto pelo» sdrammatizza il padrone. Fatto sta che la Klm, la compagnia aerea con cui la famiglia peruviana ha scelto di volare, in cabina accetta solamente cani fino a sei chili, compreso il peso della gabbietta per trasportarli. Far volare Cody nella stiva è fuori discussione: «Il viaggio è troppo lungo - spiega il padrone -. Facciamo scalo ad Amsterdam e il cane dovrebbe stare rinchiuso là dentro per 14 ore. Troppo. Ce lo ha detto anche la veterinaria. Tanti cani rischiano di arrivare a destinazione morti». E allora? cambiare compagnia aerea costa troppo: la Iberia accetta cani «obesi» fino a 8 chili ma i biglietti sono un po’ più cari. Fabrizio, operaio, e sua moglie Tatiana, assistente domestica, non possono permettersi grossi strappi alle regole per rientrare nel budget economico.
L’unica soluzione è mettere Cody a dieta. Ferrea. Senza nemmeno un biscottino premio che sia uno. Il viaggio è stato spostato di un po’ ma i biglietti, per partire in estate, vanno prenotati ora. E così il buon Cody da oggi è a stecchetto. Si può scordare i soliti 300 grammi di crocchette scodellate ogni giorno. Nella sua ciotola troverà una manciata in cibo in meno ogni volta. «Compreremo delle crocchette dietetiche» spiega Fabrizio, già organizzatissimo. Obbiettivo: due chili da buttare giù. Poco prima del viaggio arriverà l’aiutino finale: la tosatura integrale. Il cagnolino, un ammasso di peli color champagne, dovrà fare a meno della sua spumeggiante chioma. «Abbiamo calcolato che in questo modo - spiega il padrone - riusciremo a guadagnare altri 300 grammi».
Forse i parenti peruviani ci rimarranno un po’ male a veder arrivare un polletto rosa e spennacchiato anziché il peluche di cui avevano tanto sentito parlare. Ma tant’è. Anzi. Cody sarà costretto alla dieta forzata anche in Perù, altrimenti, basterà un mezzo chiletto messo su durante la vacanza, per mandare a monte il viaggio di ritorno. «Lo affideremo a mia suocera - spiega Fabrizio - perché io, mia moglie e mio figlio andremo per un paio di settimane in Ecuador».


Della storia di Cody si è interessata anche l’associazione di animalisti Aidaa. «Chiederemo alle compagnie aree - spiega il presidente Lorenzo Croce -, non solo a Klm, di avere una maggior tolleranza sul peso degli animali. Un occhio si può chiudere su un chilo di troppo».

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