Svelati i piccoli segreti della «comunità chiusa»

La sala Santa Rita fa da sfondo agli ultimi scatti di Anastasia Khoroshilova, giovane fotografa russa, che presenta i suoi lavori con in primo piano gli studenti di diverse età della scuola ebraica di Mosca. Il cerchio ristretto, questo il nome della mostra, allestita fino al 3 aprile, raccoglie 16 ritratti in bianco e nero, tutti di grande formato, nei quali bambini, ragazzi e ragazze posano con oggetti tipici della tradizione ebraica, simbolizzando così, un cerchio ideale di persone unito dalla condivisione della stessa fede. E infatti all'interno della sala le foto sono disposte simbolicamente in cerchio, mentre sulla parte posteriore di ogni scatto sono applicati degli specchi così da creare un tutt'uno tra le immagini dei ritratti e quelle riflesse dei visitatori. Nella sala di piazza Campitelli si alternano foto di bambini dallo sguardo intenso e di giovani con jeans, felpe e cappellini; dietro ogni immagine, al di là del lavoro artistico, la Khoroshilov affronta anche una vera e propria analisi psicologica del protagonista.

C’è da sottolineare che fin dall'inizio della sua carriera questa giovane artista russa ha rivolto la sua attenzione alle «comunità chiuse», caratterizzate al loro interno da una forte unità e uniformità. L’esposizione, a ingresso gratuito, resta aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18.

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