La via per lo sviluppo: accesso al credito e aziende del territorio

Facilitare l'accesso al credito e sviluppare gli incentivi a favore delle imprese locali. Sono le strategie essenziali per uscire dalla crisi economica. Strategie sulle quali la Sardegna punta per rilanciare l'economia del proprio territorio. Partendo proprio dai servizi per i cittadini, per le aziende e per gli enti locali, in linea con le direttrici strategiche che l'Unione europea ha dettato con il progetto Europa 2020.
Motore di questo meccanismo è l'assessorato regionale alla Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che ha sfruttato i fondi comunitari messi a disposizione dal Por Fesr 2007-2013. I settori chiave sui quali la Sardegna scommette sono, in particolare, Green economy, blue economy, filiere agroalimentari, turismo, formazione, servizi avanzati e infrastrutture. A partire da questi la Regione intende rilanciare le aree che maggiormente stanno subendo la crisi degli ultimi anni, attraverso i progetti di filiera e sviluppo locale. E lo sforzo è di quelli che lasciano il segno e fanno della Sardegna un esempio per le altre regioni italiane: sono stati messi a disposizione ben 342 milioni per creare sviluppo e lavoro nelle aree del Sulcis (che potrà contare su risorse per 127 milioni), della Marmilla (15 milioni), della Sardegna centrale (50 milioni), di Tossilo (72 milioni), di Porto Torres (65 milioni) e di La Maddalena (13,7 milioni). «Abbiamo avviato un percorso che anziché partire dall'alto, come accadeva in passato punta a creare sviluppo partendo dal basso attraverso il dialogo con tutti i territori - spiega l'assessore e vice presidente della Regione, Giorgio La Spisa - È stato portato avanti un sistema di progettazione territorializzata che ha permesso di individuare in ogni zona gli interventi prioritari recependo i suggerimenti e indirizzando le risorse in modo mirato». Ma non basta, perché la Regione punta anche a rendere accessibili le risorse per le imprese. Le aziende sarde, attraverso i nuovi Pia (Pacchetti integrati di agevolazione) hanno a disposizione 60 milioni di euro per il sostegno a sviluppo, competitività, innovazione, contrasto alla crisi congiunturale, aiuto all'occupazione, sviluppo territoriale e sostegno alle filiere locali.
Dopo aver ascoltato le esigenze delle associazioni imprenditoriali, l'amministrazione ha deciso di puntare su nuovi strumenti che superino la logica di incentivazione settoriale per andare incontro alle reali necessità delle imprese e dei territori. Attraverso i nuovi bandi sono state così adottate metodologie, procedure e strumenti che oggi garantiscono maggiore trasparenza, semplificazione e informatizzazione delle imprese, favorendo al tempo stesso la concentrazione delle risorse specialmente nelle aree di crisi. Ma non c'è sviluppo se non si rende più semplice l'accesso al credito da parte degli imprenditori. E anche in questo la Regione Sardegna ha moltiplicato i propri sforzi istituendo il Fondo regionale di cogaranzia e contro garanzia, nel quale sono stati destinati circa 238 milioni di euro messi a disposizione dall'Ue con il Por Fesr con l'obiettivo di assistere le garanzie prestate dai consorzi fidi a favore delle imprese che hanno la propria sede operativa sull'isola. Oltre al Fondo di garanzia e contro garanzia per incentivare il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali nelle piccole imprese sarde, tra le più esposte agli effetti della crisi economica, è stato anche costituito un altro fondo, con una dotazione di 50 milioni di euro, che ha come obiettivo fondamentale quello di concedere crediti di imposta per l'abbattimento dei contributi previdenziali delle imprese che non riducano o incrementino il numero di dipendenti assunti nelle unità operative presenti in Sardegna.
In considerazione della difficoltà di accesso al credito da parte di alcune categorie di soggetti imprenditoriali, come per esempio le micro imprese anche individuali, le piccole e medie imprese, gli organismi no profit e gli operatori del privato sociale, l'amministrazione ha previsto la costituzione del Fondo microcredito Fse, nel quale sono confluiti 40 milioni di euro stanziati per il periodo 2009-2013, al fine di facilitare l'accesso al credito, nonché la creazione e lo sviluppo delle micro imprese e delle piccole e medie imprese sarde.

Senza dimenticare il progetto sperimentale «Jessica» (Supporto europeo congiunto per gli investimenti sostenibili nelle aree urbane), che è finalizzato a promuovere gli investimenti sostenibili per la crescita e l'occupazione - specialmente quella sostenibile - nelle città.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica