In principio furono i condizionatori e i computer. Poi i forni a microonde e i telefonini. Da questi "oggetti" di uso comune partì la mini liberalizzazione di Raul Castro, volta a ridare fiato all'asfittica economia cubana. Ora l'Avana procede a passo spedito con le riforme: per la prima volta dal 1959 è stata autorizzata la compravendita delle abitazioni. Lo ha reso noto il quotidiano ufficiale del Partito comunista cubano, il "Granma".
La svolta arriva grazie al "pacchetto di riforme" volute dal Congresso del Partito la scorsa primavera. Tra queste rientra anche la compravendita delle auto e, entro la fine dell'anno, la possibilità per i cubani di viaggiare all’estero.
A Cuba circa l’80% della popolazione è proprietario di una casa.
I problemi sorgono per chi desidera cambiare: cosa di fatto impossibile se non in virtù di un complicatissimo scambio di alloggi, e senza un regolamento ufficiale volto a tutelare le parti in causa.Passettino dopo passettino le vetuste proibizioni cubane frutto dell'ideologia comunista stanno svanendo. Ma la popolazione, purtroppo, continua a non poter godere del bene più prezioso: la libertà.
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