8 bit: South Park e Garden Warfare

South Park: il bastone della verità (Ubisoft), uno dei titoli più interessanti tra le ultime uscite. EA ha trasferito su console Plants vs Zombies. Con un’idea di base che poteva essere controproducente: trasformarlo da strategy a uno shooter in terza persona online

8 bit: South Park e Garden Warfare

Unire South Park a un gioco di ruolo. Idea folgorante, per chi ama entrambi. Per i patiti della serie a cartoon più irriverente della storia e per gli amanti di un genere che abbina all’aspetto videoludico anche l’esercizio per la mente. Il risultato è South Park: il bastone della verità (Ubisoft), uno dei titoli più interessanti tra le ultime uscite. Della saga televisiva, non manca l’irriverenza che, in pratica, si traduce in volgarità mirata a colpire la società contemporanea. Inutile scandalizzarsi: è il marchio di fabbrica di questo cartone e quindi se comprerete il gioco non andate poi a lamentarvi per i suoi contenuti. Non è la prima volta che South Park trova dimora in un videogioco, spesso con risultati modesti. Per fortuna, questo è il titolo che gli rende onore, facendo dimenticare le brutte avventure del passato. Diciamocelo: in realtà, il gioco è un pretesto per assistere a una puntata interattiva dello show televisivo. Perché, alla fine, trovate condensate, durante l’avventura, tutto il meglio di quello che è passato, in tv, negli anni, in questa serie. Non a caso, a sceneggiarlo sono Trey Parker e Matt Stone. Certo, c’è anche l’aspetto videoludico, sia chiaro, ma se siete un fan della saga (altrimenti, perché comprarlo) non vi preoccuperete più di tanto degli aspetti del gioco. Il vero divertimento è ritrovare citazioni, battute e vicende viste in televisione, ora applicate a una console. Nei panni di un novellino, sarete tirati in ballo in un vorticoso susseguirsi di follia ragionata tra zombi, insabbiamenti del governo, gnomi e chi più ne ha più ne metta. Il tutto, in salsa (moderata) fantasy, con le caratteristiche tipiche di un simile genere, anche se il successo, per chi porta avanti l’avventura (circa 19 ore di gioco) è quasi sempre garantito. Insomma, un ottimo titolo per chi ama South Park, ma non lasciatelo in mano ai vostri ragazzini minorenni.

Se siete degli appassionati di giochini per il vostro telefonino vi sarete molto probabilmente imbattuti in Plants vs. Zombies, videogioco di strategia in tempo reale molto semplice nella meccanica. Voi dovete cercare di seminare piante (in varie declinazioni) nel vostro giardino di casa che faranno da deterrente per l’orda di zombie che mira a voi. Sembra una sciocchezza, ma iniziate con il primo livello e non vi staccherete più, tralasciando sul fatto che di giochi con gli zombie non se ne possa proprio più. EA ha colto lo zombie al balzo e lo ha trasferito su console, compresa la nuova generazione targata Microsoft. Con un’idea di base che poteva essere controproducente: trasformarlo da strategy a uno shooter in terza persona online. I puristi che ne diranno? Nulla, perché Garden Warfare (provato su Xbox) ha davvero tanti pregi e pochi difetti. E’, fondamentalmente, un gioco di classi, differenziate in base ad abilità e caratteristiche uniche dei singoli personaggi, che rendono il titolo molto variegato. Il che non è poco. Pensato per il gioco online, con squadre fino a un massimo di 12 giocatori ciascuna, avrete a disposizione modalità come un Deathmatch a squadre (quasi introduttivo) o quel Gardens and Graveyards che è sicuramente la più accattivante. Qui, infatti, oltre che con piante e zombie, dovrete confrontarvi con degli obiettivi a tempo che rendono piacevolmente complessa la modalità. Le «Ondate Boss», poi, vi faranno rivedere alcuni dei personaggi più conosciuti del brand come, ad esempio, lo Zombie Disco. Manca, è vero, una campagna principale ma poco importa.

La grafica è davvero sorprendente e piacevole, in linea con Popcap. Un titolo che assembla bene strategia (non basta piantare semi a casaccio per frenare determinati zombie) e umorismo, differente da altri sparatutto seriosi. Ben fatto, per un multiplayer diverso dal solito.

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