Le automobili Tesla sarebbero le meno sicure tra quelle a guida assistita. Affermazione che non può essere fatta in assenza di prove e che diventa più grave se a sostenerlo è un’autorità federale, in questo caso la National Higway Traffic Safety Administration (Nhtsa) che è costola dello United States Department of Transportation, ossia il ministero dei Trasporti americano. Una fonte a prima vista autorevole che, però, basa i propri calcoli – confezionati in un rapporto pubblico – su principi di difficile comprensione e di ancora più complessa verificabilità.
Tesla e le altre
Nel rapporto si sostiene che, a partire dal mese di maggio del 2021, Tesla è in cima all’olimpo delle vetture a guida assistita coinvolte in un incidente, con 273 sinistri. A seguire le Honda (coinvolte in 90 incidenti) e le Subaru (10 incidenti).
A una prima lettura appare già evidente la difficoltà di stabilire una ratio attendibile, giacché non si sa quante siano le vetture delle tre case automobilistiche che corrono sulle strade.
A rendere ancora meno attendibile l’analisi della Nhtsa interviene l’imprecisa raccolta dei dati. Il sito dell’edizione americana di Wired fa notare che il 60% degli incidenti occorsi alle vetture a guida assistita viene comunicato direttamente dai sistemi di bordo, mentre il restante 40% viene comunicato da chi è coinvolto nel sinistro, dalle forze di polizia che intervengono e talune volte anche dai concessionari e dalle carrozzerie che si impegnano per riparare i danni alle vetture. Non soltanto manca un termine di riferimento rispetto al numero delle vetture circolanti, è inattendibile anche il dato relativo al numero di incidenti.
In aggiunta a ciò, è opportuno sapere che se i sistemi a bordo di Tesla, Bmw e General Motors osservano la legge secondo cui i dati degli incidenti devono essere comunicati alle autorità entro 24 ore, altrettanto non si può dire per altre case automobilistiche, tra le quali spiccano appunto Honda (e Toyota).
Inoltre, ma questo non assolve Tesla, negli Stati Uniti avvengono 5milioni di incidenti automobilistici ogni anno, i quali mietono 43 mila vittime (quasi 830 decessi ogni settimana), lasciare passare un messaggio fuorviante può essere una manovra scorretta di un concorrente diretto, ma non di un’autorità che dovrebbe essere super partes.
Ci sono, infine, altri due elementi che rendono il rapporto inattendibile. Il primo è che la Nhtsa ha chiesto i dati degli incidenti alle case automobilistiche e che questi non sono stati verificati. Il secondo, forse ancora più emblematico, è che l’agenzia di controllo sulla sicurezza National Transportation Safety Board (Ntsb) ha pubblicato una nota sul proprio sito secondo la quale il rapporto è da prendere con le pinze perché cita dati e informazioni non standardizzate.
Gli altri guai di Elon Musk
Le automobili Tesla non sono perfette, hanno problemi che proiettano il brand di Elon Musk sulle prima pagine dei media con una certa regolarità. L’ultimo caso in ordine cronologico riguarda un presunto bug che impone alle vetture di frenare, come ha riportato il sito Bloomberg a inizio giugno.
Neppure Tesla è esente dalle preoccupazioni indotte dai mercati, tant'è che prevede di tagliare i propri effettivi di 10mila unità.
Esporla al pubblico biasimo senza un reale motivo non fa
il gioco né dell’ente nazionale che ha redatto il rapporto né di chi già possiede o sta pensando di acquistare un’auto a guida assistita. Il danno potrebbe ricadere su tutta l'economia delle automobili a guida assistita.
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