Tennis, l’Italia di Davis va in vantaggio ma è costretta a fare la maratona

CagliariL'Italia del tennis a Cagliari conduce 2-1 contro la Slovacchia in Coppa Davis. Ieri Potito Starace ci ha regalato la sua decima vittoria in nazionale battendo per 6-1,6-3,6-4 Hrbaty mentre Seppi, costretto in panchina per un risentimento alla coscia, perdeva l'occasione di mettersi in luce agli occhi del grande pubblico televisivo che non ha davvero molte opportunità per ammirare i nostri campioni e ricordo che attualmente Seppi è il nostro n.1.
Evviva il grande cuore di Potito, a tutt'oggi imbattuto in Coppa Davis, che dopo aver portato il primo punto ha voluto dedicare la vittoria a Federico Luzzi, il giovane campione fulminato da leucemia lo scorso anno. Il secondo punto ci è arrivato da Fabio Fognini che nonostante il gioco un po ansioso e altalenante è riuscito a battere Lacko n.362 della classifica: 1-6,6-3,6-2,1-6,6-1. Uscendo dal campo lo stesso Fabio mi ha confessato di non ritenersi soddisfatto di come aveva giocato.
Trovo giusto segnalare che anche lui si è trovato a combattere con un vecchio problema al ginocchio ed in questi giorni anche con un taglio nel dito indice della mano. A dispetto del credo di De Coubertin l'importante è vincere! E, Fabio Fognini nonostante il grande freddo di una giornata tremendamente ventosa ce l'ha fatta.
Pretendere che Starace e Fabio Cipolla, che ha esordito ieri nel doppio in Coppa Davis, battessero Mertinak Polasek una coppia più forte almeno sulla carta sembrava improbabile eppure i nostri ragazzi sono arrivati ad un soffio dalla vittoria, arrendendosi soltanto al quinto set: 7-5,4-6,6-0,2-6,9-7, dopo 4 ore di battaglia.
Oggi si giocano gli ultimi due singolari. Il primo a scendere in campo sarà Fognini che affronterà Hrbaty.

Poi Storace giocherà contro Lacko nel tentativo di mettere a segno la sua undicesima vittoria in Coppa Davis. All'Italia serve un punto per ricominciare a rincorrere un sogno. Battendo la Slovacchia accederemmo allo spareggio che potrebbe riportarci in Serie A.

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