Un tennista: «Truccati 140 match, grande Slam compreso»

Il n° 1 della Federazione internazionale, Ricci Bitti: «Coinvolto tutto il tennis minore». Davydenko, il sospettato: «Questo è mobbing»

Lo scandalo scommesse dilaga e turba il tennis internazionale. Alla notizia che persino Scotland Yard, dopo la denuncia di un pentito, sta conducendo indagini sulle scommesse si aggiungono le accuse rivolte al russo Nikolaj Davydenko e ieri l’autodenuncia di un giocatore tedesco che alla tv Inside Sport ha dichiarato: «Sono 140 le partite sospette, fra cui 17 tornei del Grande Slam. Coinvolgono 154 giocatori e 17 giocatrici. Quasi tutto avviene negli spogliatoi, i giocatori guadagnano più con le scommesse che con le vittorie sul campo. Un mio connazionale - ha concluso - mi ha proposto di scommettere una somma di 5 cifre su un suo risultato preciso».
Il russo Davydenko, numero 4 al mondo, è uno dei più sospettati per via del ritiro, ad agosto, durante il torneo polacco di Sopot contro l’argentino Arguello. Sull’esito dell’incontro erano state puntate somme rilevanti. A San Pietroburgo gli è stata poi inflitta un’ammenda di 2mila dollari per scarso impegno; al torneo parigino di Bercy ha giocato così male contro il cipriota Baghdatis che un giudice di sedia - in diretta tv - l’ha apostrofato: «Stai servendo peggio di me».
Davydenko contrattacca: «Adesso basta, questo è mobbing» e accusa il francese Etienne de Villiers, presidente Atp, l’associazione dei tennisti professionisti: «Non tutela i giocatori». Rigetta tutte le accuse e si ritiene vittima di un processo mediatico. Sospetti marginali sono stati avanzati anche su alcune prestazioni del serbo Djokovic, il campione emergente di quest’anno. Con relative smentite.
Di recente El Aynaoui, già numero 14, ha rivelato di aver ricevuto un’offerta di 25mila dollari per lasciare vincere un ceco, così, per facilitargli la carriera. Altri giocatori, Clement, Llodra, Tursunov, Elseneer e Goldstein, hanno confermato l’esistenza di partite truccate.
«Il fenomeno esiste da tempo - ammette Francesco Ricci Bitti, presidente della federazione internazionale -, si è accentuato negli ultimi tempi perché le scommesse legali stanno dilagando, specie tramite Internet. Abbiamo ricevuto denunce, raccolto rivelazioni. È vero, esiste una lista di 140 partite sulle quali sta indagando la commissione appositamente costituita dalla federazione e dalle due associazioni, maschile e femminile. Non possiamo escludere che qualcosa sia avvenuto anche nei tornei dello Slam. Di certo - prosegue Ricci Britti - quasi totalmente vi è coinvolto il tennis di secondo livello, tornei minori e challenger. Giocatori ai quali la classifica interessa marginalmente e che cercano soldi per proseguire l’attività, trovandoli con le scommesse più che con le vittorie sul campo.

L’altra origine del fenomeno - prosegue - è nell’entourage: c’è infatti troppa gente attorno ai giocatori e, in molti casi, non occorre coinvolgerli direttamente, basta conoscerne il grado di forma per capire come andrà a finire l’incontro e scommettere. Siamo impegnati a raggiungere risultati concreti, per non far perdere credibilità a questo tennis».

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