Terremoto, perfino l’Idv elogia il premier

All’inizio, quasi quasi, stava per cedere anche lui, il campione dell’antiberlusconismo, preso alla sprovvista dall’idea di trasferire il G8 dalla Maddalena all’Aquila. «D’impatto dico che è una cosa bellissima...» aveva abbozzato Di Pietro, cercando però subito di riparare al mezzo complimento fatto al nemico premier: «ma non dobbiamo illudere la gente, non ci sarà un risparmio, anzi». E figurarsi. Tuttavia la performance del governo sull’emergenza Abruzzo (con la conseguente impennata di popolarità del premier) ha tolto un po’ di fiato all’opposizione estrema, ormai incarnata a pieno titolo dall’Idv di Tonino che ultimamente si è reinventato uomo di sinistra e paladino delle piazze (operaie o grilline). Sull’Abruzzo ha dettato l’altroieri la nuova linea al partito, dal suo blog: «L’Aquila non ha bisogno del G8», è solo una passerella per Berlusconi, la città sta diventando un «Truman show» dei potenti, «gli abruzzesi non vogliono diventare fenomeni da baraccone», scrive l’onorevole, dimenticando di essere stato anche lui uno dei leader a fare la «passerella» nelle città terremotate. Ma non ci è andato solo lui, dell’Idv, in Abruzzo. Lo hanno fatto altri e ne hanno ricavato un’opinione differente sul lavoro del governo. Uno di questi è Antonio Razzi, deputato dell’Idv, per cinque anni responsabile Estero del partito, abruzzese di Giuliano Teatino (Chieti), paese appena sfiorato dal sisma. Sullo scontro frontale con l’esecutivo, anche in un’emergenza nazionale, Razzi si permette di dissentire dal suo capo: «Io da abruzzese dico che l’idea di portare il G8 all’Aquila è un colpo di genio, da Archimede. Sono molto orgoglioso di come sta lavorando il governo, spero che porti a compimento l’impegno di costruire le case e penso che sarà così. Ho visto piangere Berlusconi davanti alle bare, non mi è sembrata una passerella, ho pianto anche io davanti a quei corpi, qualunque persona con un cuore lo avrebbe fatto. Anzi il fatto che abbia pianto dovrebbe rassicurare gli abruzzesi, non credo che Berlusconi mancherà all’impegno. Bisogna ricostruire, ridare un’immagine positiva dell’Abruzzo e il G8 è il modo migliore per farlo, anche per portare i fondi in questa regione che ora ne ha davvero bisogno. Ma che altra occasione ci sarebbe di portare Obama e i grandi della Terra qui in Abruzzo? Ho parlato con molte persone all’Aquila, vedo che la gente ha fiducia, incontro persone che mi dicono: “noi non abbiamo votato Berlusconi ma gli diciamo grazie, lo Stato ci è venuto in soccorso, non ci sentiamo abbandonati”. Penso che si debba essere leali anche in politica, se l’avversario sta lavorando bene bisogna dargliene atto». Il deputato abruzzese sa di scostarsi così dalla linea ufficiale del partito, ma va avanti lo stesso e anzi rivendica l’ortodossia dipietrista: «Lo ha detto il mio presidente Di Pietro in aula, e anche ad Annozero: quando il governo fa qualcosa che è nell’interesse nazionale anche noi lo appoggeremo. E io sull’Abruzzo non posso che appoggiare il lavoro del governo. L’opposizione deve essere responsabile, se si critica bisogna dare un’alternativa, ma se non abbiamo una formula migliore di quella che ha il governo, non c’è ragione per andargli contro». Razzi ha anche presentato una proposta di legge per istituire la figura professionale del costruttore edile, e vuole proporre la medaglia d’oro per i parenti delle vittime abruzzesi.

La stessa sensazione (misto di imbarazzo e gratitudine) verso il premier serpeggia tra gli altri parlamentari Idv eletti in Abruzzo, ma nessuno si scopre. Più prudente dire che il G8, in fondo, era meglio farlo tra le acque smeraldine della Maddalena.

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