L'urlo "Allah Akbar", le coltellate, la strage: si costituisce il terrorista di Solingen. L'Isis rivendica

L'attentatore di Solingen è un rifugiato siriano di 26 anni arrivato in Germania nel 2022: si è costituito sabato sera alla polizia ed era ancora sporco di sangue

L'urlo "Allah Akbar", le coltellate, la strage: si costituisce il terrorista di Solingen. L'Isis rivendica
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Nella tarda serata di sabato, 24 agosto, a oltre 24 ore dall'attentato terroristico al Festival della Diversità di Solingen, l'autore si è costituito alla polizia. "Sono io l'uomo che cercate", avrebbe detto agli agenti che per tutto il giorno lo hanno cercato in città e in tutta la Germania. Inzuppato e ancora ricoperto di sangue, si era nascosto per tutto il giorno in un cortile non distante dal luogo dell'attentato. Si tratta di un siriano di 26 anni, arrivato in Germania nel 2022. Aveva chiesto (e ottenuto) asilo come rifugiato a Bielefeld grazie alla "protezione sussidiaria". Secondo i media, in precedenza non era noto ai servizi di sicurezza come estremista e sarebbe un islamico sunnita. Venerdì sera ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre 9, di cui 5 versano ancora in gravi condizioni.

Il ministro degli Interni della regione Nord Reno-Westfalia, Herbert Reul, nella serata di ieri è andato in tv e ha confermato l'arresto: "Abbiamo appena arrestato il vero sospettato. L'uomo che abbiamo cercato tutto il giorno è stato arrestato". Prima che il terrorista si costituisse, la polizia aveva arrestato altre due persone in un vicino centro per rifugiati: un 15enne kirghiso e un altro siriano, entrambi accusati di aver avuto informazioni in merito all'attentato e di non averle riferite alle forze dell'ordine. Per tutta la giornata di sabato è rimasto in sospeso il sospetto che l'attacco al coltello fosse un attentato terroristico ma la polizia ha preferito non sbilanciarsi, spiegando che comunque quella pista non era esclusa. Uno dei sopravvissuti all'attacco, sentito dalla polizia, ha dichiarato che l'uomo, mentre compiva il suo assalto con coltello, ha urlato "Allah Akbar" e che lo conosceva di vista perché frequentava la moschea locale.

In serata, poco prima dell'arresto del terrorista, è arrivata la rivendicazione dell'Isis mediante un comunicato su Telegram da parte di Amaq, braccio propagandistico dello Stato islamico: "L'autore dell'attacco contro un raduno di cristiani nella città di Solingen, in Germania, ieri era un soldato dello Stato islamico". L'attentato, ha aggiunto Amaq, è stato compiuto come "vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque". La stessa rivendicazione è stata fatta anche alla polizia di Dusseldorf mediante una lettera che si ritiene autentica. Era dal 2016, dall'attentato ai mercatini di Natale di Berlino, che la polizia non riceveva una lettera di rivendicazione.

Il cancelliere Olaf Sholz nella giornata di ieri ha dichiarato che "ora bisogna fare tutto il possibile per garantire l'applicazione della legge e dell'ordine" e che "non dobbiamo accettare una cosa del genere nella nostra società: non dobbiamo mai accettarla".

Parole per le quali ora ci si aspetta un seguito reale, come ha fatto notare Marion Horn, capo redattore alla Bild, la quale con un lungo editoriale ha avvisato il cancelliere tedesco: "Signor Cancelliere, le prometto: se finalmente è serio su questo, ha BILD e BamS al suo fianco. Ma vi prometto anche: se queste fossero solo parole a cui non segue un'azione decisiva, ve lo ricorderemo giorno dopo giorno fino alle elezioni federali".

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