Attentato con il coltello a Solingen, in Germania, dove nella serata di venerdì 23 agosto un uomo "di apparenti sembianze arabe", come riferito da alcuni testimoni, ha attaccato col coltello il pubblico del Diversity Festival. In serata è arrivata la rivendicazione dell'Isis, che con un messaggio ha affermato che l'aggressore è un "soldato dello Stato islamico" e ha attaccato un "raduno cristiano". L'attacco, prosegue la rivendicazione, è stato condotto "per vendicare i musulmani in Palestina e ovunque". La rivendicazione è avvenuta anche mediante una lettera recapitata alla polizia di Duesseldorf. Sono in corso le verifiche di autenticità ma se si rivelasse vera sarebbe la prima lettera di rivendicazione dell’Isis di un attentato in Germania dal 2016.
In serata la polizia ha circondato una struttura per rifugiati in centro perché ha avuto informazioni in merito all'attentatore che conducono proprio a questa struttura. Lo ha detto un portavoce della polizia alla Bild, che rivela come sia in corso un'azione di forza. Bild rivela che secondo informazioni non confermate sarebbe stato arrestato un siriano, che però non sarebbe l'autore dell'assalto ma un soggetto vicino all'attentatore. L'assassino è ancora in fuga. Anche un giovane è stato fermato al mattino ma anche in questo caso la polizia ha smentito possa essere l'assassino. Le vittime sono una donna e due uomini di Dusseldorf, mentre i feriti sono almeno 8. Il blitz per l'arresto è avvenuto su indicazione di un testimone. Secondo alcuni presenti, l'aggressore ha gridato "Allah Akbar" durante l'assalto. Una delle vittime ferite avrebbe anche dichiarato di "conoscere l'aggressore di Solingen" e che era un frequentatore di una moschea locale
Nella ricostruzione effettuata dalla Bild si legge che alle 21.45 l'uomo ha iniziato a colpire indiscriminatamente chiunque gli si trovasse davanti, il tutto immediatamente davanti al palco. Testimoni hanno raccontato al quotidiano tedesco che l'uomo ha colpito "deliberatamente" le sue vittime al collo, una scelta che indica la volontà di arrecare quanto più danno possibile e uccidere. L'aggressore "mirava in modo preciso alla gola", ha spiegato il capo della polizia, ma "non era noto alle vittime", come hanno confermato le persone ferite ricoverate in ospedaleIn manette, hanno detto i poliziotti in conferenza stampa, è finito un 15enne kirghiso, rifugiato e ospite di un centro di accoglienza, che però non rispecchia l'identikit ufficioso fornito. "Oggi pugnalerò tutti", avrebbe detto il 15enne a un'altra persona in una conversazione captata dai testimoni. Il direttore operativo della polizia di Duesseldorf, Thorsten Fleiss, non ha voluto confermare le indiscrezioni dei media su un possibile secondo arresto nel caso dell'attacco con coltello a Solingen.
Il commissario capo Sascha Kresta, portavoce della polizia di Wuppertal, nella notte ha dichiarato che "l'aggressore viene ricercato con un grande contingente, vogliamo assolutamente arrestare il colpevole. Le indagini sui testimoni sono in corso in parallelo". Sono cinque i feriti più gravi e la polizia, diversamente a quanto accaduto in altre circostanze, sembra non avere dubbi sulla matrice di questo attacco, come riferisce Bild: "Gli investigatori classificano l'atto come un attacco terroristico e non più come una furia". Tuttavia, lo stesso portavoce della polizia di Duesseldorf che ha parlato a LaPresse, in giornata ha smentito e dichiarato che "al momento classifichiamo l'aggressione a Solingen come attacco, ma non possiamo classificarlo ancora come attentato terroristico, perché al momento non conosciamo le ragioni dietro questo attacco". Tuttavia, il terrorismo non è mai stato escluso e questa ipotesi ha trovato conferma nella rivendicazione. L'arma è stata ritrovata in un bidone a 200 metri dal luogo dell'attentato, nel centro della città, a breve distanza anche dal luogo dell'attentato e dal centro per rifugiati. Ma in zona sono stati "trovati molti coltelli".
Il festival è stato fermato immediatamente dopo l'assalto, nonostante il dj abbia continuato a suonare, e tutta la zona di Solingen è stata militarizzata. Sono stati messi in campo oltre 40 mezzi speciali provenienti dal Nord Reno-Westfalia e un elicottero ha sorvolato la città per tutta la notte. Tutti i residenti sono stati invitati a non uscire dalle loro abitazioni e la polizia sta presidiando ogni singolo incrocio della città, che conta quasi 160mila residenti. La centrale operativa è stata allestita in un bar ed è da qui che la polizia sta coordinando le operazioni e la caccia all'uomo che, come dichiarato dagli agenti, non avrà fine fino a quando l'uomo non sarà stato trovato. Gli agenti sono ancora alla ricerca di testimoni che sappiano dire se era da solo o c'erano dei complici, se possano dare informazioni sul modo in cui è scappato, se a piedi, in bicicletta o in auto e in che direzione è fuggito. E chiedono a chi fosse presente di inviare foto e video della notte, speranza di individuare possibili elementi utili all'indagine.
"Profondamente choccata dall'attacco brutale e insidioso di Solingen. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e dei feriti, a cui auguro una pronta guarigione. Il mio ringraziamento va ai soccorritori e alla polizia. Abbiamo bisogno di fare rapidamente chiarezza sui retroscena di questo crimine" ha dichiarato sui social Ursula von der Leyen. "Non si vuole ammettere quello che si vede qui sulla scena del crimine. È opprimente. I miei pensieri sono con i parenti delle vittime e con i feriti. Ora possiamo solo sperare che i feriti gravi ce la facciano", ha dichiarato il ministro degli interni Herbert Reul, giunto sul luogo del crimine a tarda notte. "Volevamo tutti festeggiare insieme l'anniversario della nostra città e ora abbiamo morti e feriti da piangere. Mi strappa il cuore che ci sia stato un attentato alla nostra città. Ho le lacrime agli occhi quando penso a quelli che abbiamo perso", ha scritto il sindaco di Solingen, Tim Kurzbach.
Il ministro degli Interni tedesco, Nancy Faeser, ha dichiarato di essere "profondamente" scioccata dal "brutale attacco". In Germania è tornata la paura e ora il Paese dovrà fare i conti con l'ennesima tragedia dettata dal terrore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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