Testimone del suo tempo tra storia, miti ed «eroi»

La Casa del Cinema festeggia il mezzo secolo di giornalismo di Gianni Minà con incontri, proiezioni e testimonianze del lungo percorso professionale

Non poteva mancare una giornata dedicata al cinema, nella rassegna con cui Roma e la Casa del Cinema celebrano i 70 anni e il mezzo secolo di carriera di Gianni Minà (Una vita da cronista. 50 anni fuori dal coro). Al mondo della celluloide il giornalista torinese ha in effetti sempre rivolto un’attenzione particolare, tanto da «raccontare» personaggi come Robert de Niro, Martin Scorsese, Federico Fellini e Sergio Leone per citarne solo alcuni. Dalle 15 di oggi, nella casa di Villa Borghese sono in programma le proiezioni delle puntate di Storie, il programma televisivo realizzato tra il ’96 e il ’98, riguardanti proprio maestri quali Dino Risi, scomparso due giorni fa, Francesco Rosi, Sergio Leone ed Ettore Scola. «L’incontro con Risi dura un’ora e mezzo - spiega Minà - e mostra un uomo di un’ironia straordinaria. La puntata è ancora più divertente se si pensa che ospite in studio, a giocare senza sosta con il maestro, era Vittorio Gassman». Con il giornalista saranno presenti Francesco Rosi, Raffaele La Capria e Antonio Ghirelli. La manifestazione è stata avviata ieri da una scaletta tutta in tema di sport (come è noto, Minà inizia la sua carriera nel giornalismo sportivo) e in particolare dall’incontro con Pietro Mennea e gli atleti Tommie Smith e Lee Evans, protagonisti nel ’68 alle Olimpiadi del Messico di uno storico gesto di protesta. La retrospettiva (una trentina tra reportage, documentari e programmi tv) proseguirà fino a sabato e sarà un modo per ripercorrere, con il curriculum professionale del cronista, figure e momenti chiave del Novecento. «Da maestri come Maurizio Barendson (direttore del rotocalco Sprint negli anni Sessanta, ndr) ho imparato a non dare mai nulla per scontato e a scarpinare per cercare le notizie e la verità. Se dovessi indicare due episodi che mi stanno a cuore, citerei l’incontro tra un emozionantissimo Smith e un grande Muhammad Alì, negli studi milanesi della trasmissione Blitz, e la volta in cui Fidel Castro, alle quattro del mattino e davanti alle domande giuste, mi raccontò dei suoi rapporti con Che Guevara».
Tra i temi in cui è strutturato l’omaggio alla rassicurante «voce fuori dal coro», l’America Latina occupa un posto di rilievo. Al continente sono dedicati gli appuntamenti di domani, tra cui spicca l’incontro con Luis Sepúlveda e Carmen Yanez (ore 20.30), e di giovedì, quando saranno proposti i documentari valsi all’autore il prestigioso premio alla carriera Berlinale Camera, vale a dire quelli su Castro, Guevara, Cuba e Giovanni Paolo II.

Gli altri argomenti saranno la musica (mercoledì), con la rievocazione di puntate storiche come quella di Alta classe con Massimo Troisi e Pino Daniele; l’intrattenimento (venerdì), di cui si parlerà nell’incontro con Stefania Sandrelli, Milly Carlucci e Gigi Proietti, alle ore 20.30 nel teatro all’aperto della Casa del Cinema; infine, l’impegno civile, con cui sabato al Palazzo delle Esposizioni si chiuderà la rassegna alla presenza, tra gli altri, di Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti.

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