Tevere, sarà un’estate bellissima

SODDISFAZIONE De Priamo (presidente della commissione Ambiente): «Bene, ma serve un commissario ad hoc. Oggi ci sono troppi enti competenti»

Sarà un Tevere tirato a lucido quello che accoglierà le passeggiate estive di romani e turisti. Un annuncio che i concittadini attendevano da tempo. Almeno dall’esondazione dello scorso novembre, che ha lasciato le sponde del fiume sporche e gli alberi carichi di rifiuti trasportati dalle acque. E che è giunto ieri sulle pagine del numero di aprile di «Parioli pocket», dove il sindaco Gianni Alemanno cura una rubrica mensile. «Passata l’emergenza - scrive il sindaco nel suo filo diretto con i lettori - non ci è sfuggita la necessità di mettere mano nel rispetto delle molteplici competenze e dei ruoli esercitati da Regione, Comune di Roma, Comune di Fiumicino e Autorità di Bacino, al ripristino delle sponde e delle banchine per realizzare uno stato di conservazione anche superiore a quello che il fiume aveva prima della piena. La nostra amministrazione - ricorda il sindaco - si deve occupare, in particolare, della pulizia dai rifiuti e della rimozione della vegetazione da sponde, banchine e muraglioni, nelle anse comprese nella porzione di territorio comunale».
I lavori sono partiti il 29 marzo e si concluderanno in estate «in modo di permettere ai romani di godere del loro fiume per le passeggiate serali e di prendere parte agli intrattenimenti in programma per le manifestazioni dell’Estate romana». La spesa totale è di 950mila euro, frutto di «uno stanziamento già realizzato di 700mila euro. Sono previsti altri fondi (150mila euro), destinati alla manutenzione dei tratti ad alta valenza ecologica, più altri interventi di sistemazione generale per 100mila euro». Il comune si avvarrà della collaborazione dell’Ama e dell’Ardis. «Quest’ultima si avvarrà di una convenzione con l’Ama per la pulizia ordinaria (fino a 20 cm di deposito di fango e detriti in caso di piena) delle banchine e della pista ciclabile, nel tratto centrale compreso tra ponte Milvio e ponte dell’Industria». «Con meno di un milione di euro e uno sforzo congiunto e coordinato delle istituzioni - conclude Alemanno - potremo ridare quindi al nostro fiume la sua antica grandezza e dimostrare di aver fatto di una emergenza una occasione di ristoro e recupero di una parte vitale e fortemente simbolica della nostra città».
Soddisfatto dell’impegno preso dal sindaco è Andrea De Priamo (Pdl), presidente della commissione Ambiente del Comune di Roma, che però va oltre. «Pur nella distinzione di ruoli e competenze istituzionali - dice De Priamo - sarebbe auspicabile l’istituzione di un commissario ad hoc per il Tevere che unifichi le diverse responsabilità di Comune di Roma, Fiumicino, Regione e Autorità di Bacino, proprio per ottimizzare gli interventi che ricadono nel tratto di territorio comunale compreso tra Castel Giubileo e la foce del fiume». Della stessa idea Piergiorgio Benvenuti, presidente del Coordinamento regionale del Lazio del Movimento ecologista europeo-Fare ambiente: «Il Tevere - fa notare - ha necessità di interventi urgenti sia per eliminare l’inquinamento che per riqualificare gli argini, in quanto rappresenta un patrimonio da conservare e valorizzare. Ma sul Tevere sino ad oggi poco è stato realizzato e soprattutto per procedere a qualunque iniziativa bisogna trovare un accordo fra Comune, Regione, Autorità di Bacino, Agenzia regionale difesa del suolo ed infine la Capitaneria di Porto». «Non sfugge a nessuno, tantomeno ai turisti - prosegue Benvenuti - che gli argini del Tevere hanno necessità di un intervento straordinario, che ora si è positivamente avviato, dopo l’eccezionale piena di questo inverno che ha lasciato buste di plastica sugli alberi e detriti che in molti tratti bloccano il passaggio sulle banchine ed il pieno utilizzo delle piste ciclabili.

Vorremmo infine che gli edifici ex Mira Lanza, strutture di archeologia industriale adiacenti agli argini del Tevere fra Marconi e Ostiense, purtroppo in parte compromessi dalle occupazioni abusive e dagli incendi, possano al più presto trasformarsi in un’area culturale, come era già nei progetti, e nuovamente lanciamo la proposta di Fare Ambiente di realizzare un Museo del Tevere».

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