Tocca a Phelps e Alessia cerca il suo oro

RomaMancano i record di Michael Phelps. In questa orgia di muri sbriciolati e record divorati (ieri altri 5 mondiali e un europeo), Michelone tira la cinghia. Oggi potrebbe accontentare il pubblico romano che non nega l’applauso a nessuno ed è riuscito ad emozionarsi, in egual modo, per la presenza di Totti e per le grandi battaglie d’acqua. Pensa un po’!
Per il vero c’è rimasta male Alessia Filippi, la seconda superwoman d’Italia entrata in acqua nelle eliminatorie dei 1500. In tribuna un caldo africano, ma poche anime. «Speravo ci fosse più gente, però posso capire: è lunedì», ha detto lei, pensando forse alla domenica da diva di Federica Pellegrini. Spera di rifarsi oggi con la finale dei 1500 m. dove avrà il pubblico tutto per sé («Punto in alto, voglio medaglie d’oro»). Poi, negli 800 sl, probabilmente, le toccherà dividere il tifo con la ragazza d’oro. Idea di Totti: «Farò il tifo per 400 metri a testa». Ieri ha fatto buon viso, ma non c’è da scommetterci. Per il vero nemmeno il suo tempo nella eliminatoria è da buon viso (quarto tempo). Chissà, oggi è un altro giorno.
Si ripresenta in acqua la Pellegrini per batterie e semifinale dei 200 sl. Nella finale dei maschi, Phelps dovrà vedersela con Paul Biedermann, giovane Hulk tedesco, che per ora ha collezionato record, successi e credibilità. Ieri Biedermann ha nuotato in un tempo inferiore di un secondo e 58 a quello del cannibale. Ha messo tristezza il calare a picco di Aaron Peirsol, grande squalo del dorso, che ai Trials Usa di un mese fa ha sotterrato il record mondiale dei 100 e stavolta si è fermato al nono tempo: fuori dalla finale. Fuori anche Di Tora che, al mattino, aveva realizzato il record italiano (53”77). La ragazzina, Ilaria Scarcella, sedici anni da poco compiuti, ha provato l’emozione di una grande gara: entrata in semifinale con l’8° tempo, si è sciolta nel pomeriggio.

E con lei Chiara Boggiatto fuori per un soffio. Per ora non è Grand’Italia: solo Filippi e Pellegrini hanno conquistato una finale, oltre alla staffetta 4x100 maschile. È solo un’Italia che sogna. Tenuta sveglia dalla Sirena d’oro.

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