Il tormento di Moratti: un tecnico a termine aspettando Guardiola

Collezionare due di picche non è mai bello. Nemmeno se sai (o piuttosto speri?) che tra un anno vivrai una storia d’amore con la Charlize Teron degli allenatori. La sindrome del rifiuto sta logorando i tifosi dell’Inter in queste ore. E in primis il fan numero uno, Massimo Moratti.
Leonardo scappa, Marcelo Bielsa respinge le avances, Sinisa Mihajlovic tentenna, Andrè Villas Boas declina l’invito, Hiddink tace, Fabio Capello (parole sue) manco ci pensa. Possibile che i nerazzurri, campioni d’Europa in carica fino a un mese fa, abbiano perso tutto l’appeal? Una spiegazione logica c’è. Per gli allenatori vale un po’ il discorso che si fa con le donne. Quando ci provi, devi prospettare loro un amore da favola. Moratti invece offre un anno di piatta convivenza. Poi tanti saluti e baci.
Lo ha detto lo stesso presidente dell’Inter, ieri, alla Gazzetta dello Sport. «Cerco un allenatore da Inter che non pretenda di cambiare molto la squadra. Penso a un contratto da un anno, con opzione sul secondo». Pochi acquisti, rapporto precario. Insomma, non proprio un gran biglietto di presentazione. Ma perché Moratti non ragiona a lungo termine? Cosa nasconde?
La risposta potrebbe avere un nome e un cognome: Pep Guardiola. Il pallino del patron nerazzurro. L’allenatore del Barcellona non rimarrà a lungo in Catalogna. Uno, massimo due anni (che l’opzione offerta da Moratti dipenda proprio da questo?). Nei mesi passati, nonostante le smentite di facciata, emissari di via Durini hanno incontrato l’agente di Guardiola, José Maria Orobitg Gene. Ottenendo la promessa di tornare a parlare una volta che Pep avesse lasciato il Barça.
Una prospettiva che eccita Moratti. Tanto da non fargli prendere impegni duraturi con altri pretendenti. Facendo così, però, si rischiano pernacchie. Prendiamo Villas Boas. Tecnico emergente, 33 anni, alla prima esperienza alla guida del Porto ha vinto tutto quello che c’era da vincere. È stimato da mezzo mondo e il suo ego non ha nulla da invidiare a quello di Mourinho. Perché dovrebbe lasciare una squadra giovane e in crescita per una sveltina ad Appiano Gentile? Il suo agente Carlos Goncalves taglia corto. «Senza senso parlare di André all’Inter». Tanto che Villas Boas avrebbe persino rifiutato un incontro preliminare con gli uomini di Moratti, Marco Branca e Piero Ausilio, volati a Oporto per cercare di convincerlo. Segno che non c’è spazio per alcuna trattativa.
All’Inter, con altre premesse, verrebbe di corsa Mihajlovic. Poco più di un mese fa il serbo diceva senza peli sulla lingua. «So che un giorno allenerò i nerazzurri». Bene, quel giorno potrebbe essere già arrivato. Ma il buon Sinisa è un orgoglioso. Non vuole una toccata e fuga, ma un progetto. Ecco perché è indeciso. In più c’è da fare i conti con la sua attuale fidanzata, la Fiorentina. E sul sito della viola si lancia in una dichiarazione d’amore: «Spero di rimanere a lungo a Firenze».
Piace anche Gus Hiddink, la cui situazione è molto complessa. È il selezionatore della Turchia e da settimane il Chelsea si sta scervellando per trovare una formula ragionevole con cui liberarlo. Hiddink per natura non è allenatore che ama i rapporti a lungo termine. Il che si sposa alla perfezione con l’esigenza di Moratti. Ma servirebbe tempo per negoziare con i turchi e superare la concorrenza dei Blues.
L’Inter però ha fretta. Non può imboccare sentieri avventurosi. L’a.d. Paolillo ha lasciato intendere che tutto sarà risolto entro la fine della prossima settimana. Se Mihajlovic non si decide, ecco che si punterebbe con convinzione su chi non potrebbe dire di no. I nomi li ha fatti lo stesso Moratti. «Delio Rossi, Gasperini, Dunga, Zico». Tutti liberi, più o meno (Zico è dirigente del Flamengo da due settimane). E soprattutto a corto di esperienza nei top club.
Sul fronte calciatori, le due notizie del giorno arrivano da Barcellona. La prima riguarda Alexis Sanchez. Secondo il catalano Sport, il cileno effettuerà un blitz al Camp Nou per firmare con il Barça. Viaggerà con il permesso del selezionatore della sua nazionale domani, dopo aver giocato oggi l’amichevole con l’Estonia. Sarà vero? Fonti sudamericane confermano.
L’altra nuova riguarda Bojan Krkic e la Roma.

Ieri sera la mamma del giovane attaccante ha anticipato tutti. «Non tocca a me dare l’ufficialità, però…». In pratica Bojan è il primo colpo della gestione Di Benedetto. Il succoso cocktail di ben arrivato per il neo-tecnico Luis Enrique.

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