Torna la banda del rame Saccheggiate 250 tombe

Dopo linee ferroviarie e cantieri, tocca ai cimiteri. Razziati portafiori e statuette a Turbigo e Inveruno

La banda del rame si accanisce sui cimiteri. Nelle notti scorse infatti ben due camposanti dell’Altomilanese sono stati presi di mira dai ladri. I quali, indisturbati hanno profanato circa 250 fra tombe e loculi, spogliandole di tutti gli oggetti in rame presenti. Un furto sacrilego che ha indignato la gente e che ha spinto adesso la Polizia locale e i carabinieri ad intensificare la sorveglianza nei luoghi di sepoltura dei defunti.
Il «colpo» più eclatante è stato portato a termine a Turbigo, cittadina alle porte di Legnano, nella notte fra mercoledì e giovedì. Dopo aver scavalcato il muro di recinzione, i ladri hanno avviato prima un’accurata ispezione nel cimitero, poi una selezione delle tombe più interessanti, prendendo di mira soltanto quelle ornate con piccole sculture in bronzo, ma soprattutto con vasi e portafiori in rame. Questi ultimi sono stati svuotati dei fiori in essi contenuti gettati nei vialetti del camposanto, e privati dei «bussolotti» in rame. Complessivamente sono rimasti interessati più di 200 loculi e lapidi.
La scoperta è stata fatta il giorno successivo, quando il custode ha riaperto il cimitero, trovandolo di fatto devastato. Dopo la denuncia alle forze dell’ordine, gli agenti della Polizia locale hanno effettuato uno sconfortante sopralluogo, fra la protesta della gente, accorsa appena la notizia si è diffusa in paese.
I vigili stanno adesso visionando i nastri registrati dalle telecamere posizionate nei pressi del cimitero, sperando di poter risalire agli autori. Dai primi accertamenti sembra che possano essere gli stessi che soltanto qualche giorno prima avevano visitato un altro camposanto: quello di via Cavour a Inveruno. Anche qui per entrare hanno scavalcato la cinta, per mettere in atto un copione ormai collaudato. La razzia in cinque campi di sepoltura ha prodotto come bottino circa una cinquantina fra vasi, portafiori ed altre suppellettili prevalentemente in rame. Dopo il furto l’amministrazione civica ha deciso di far installare telecamere interne di protezione.
Adesso si teme che altri cimiteri della zona possano essere presi di mira dalla banda del rame. Anche perché questi luoghi, nonostante possano offrire un bottino sicuramente poco appetibile, nella sostanza rappresentano una bersaglio del tutto privo di protezione. Sono pochi infatti i camposanti dell’hinterland che dispongono di una efficace sorveglianza notturna, tale da scoraggiare i malintenzionati. E per i razziatori notturni, prevalentemente romeni e immigrati clandestini provenienti dall’est, tutto sommato si tratta di un gioco da ragazzi che presenta pochi rischi.


Così, accantonate per il momento le razzie lungo i binari della ferrovia, o nei capannoni industriali ormai tenuti d’occhio, la gang che ruba e poi rivende a ricettatori compiacenti il metallo sottratto (5 euro e mezzo al chilo) che poi finisce nelle fonderie, sembra aver cambiato decisamente obiettivi.

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