Tornano gli dei dell'Olimpo ma portano solo "Kaos"

La serie con Jeff Goldblum rivisita la mitologia per dare vita ad un presente folle ed irriverente

Tornano gli dei dell'Olimpo ma portano solo "Kaos"
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Questa fine estate, che è anche tradizionalmente la ripartenza della stagione televisiva, si è aperta con l'arrivo di una delle serie televisive più strane mai viste. Si tratta di Kaos, la nuova fiction live-action che dal 29 agosto è sbarcata su Netflix. Si tratta di una rilettura seriale e distopica - curata da Charlie Covell, già dietro al disturbante e mattissimo The End of the F*cking World - dei miti dell'antica Grecia. Ci troverete tutti i nomi delle vostre versioni liceali e della tragedia greca, rivisitati però in chiave contemporanea e virati decisamente al grottesco come solo un Aristofane avrebbe osato fare. Il tutto con un cast stellare: per capirci ad interpretare Zeus, il re degli dei e padre degli uomini, è nientemeno che Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day, ma soprattutto La mosca). Ma veniamo alla trama ridotta al minimo, come fosse un bassorilievo del fregio del Partenone. Si parte proprio da Zeus/Goldblum: con migliaia e migliaia di anni che gli pesano sulle spalle, questa tonitruante divinità, che ha però sviluppato una disdicevole passione per le tute in tessuto acrilico, ha una crisi d'identità quando si scorge una ruga sulla propria eterna fronte. È il segno che la fine del mondo potrebbe essere vicina: del resto lui stesso è deciso ad annientare l'umanità, resosi conto ormai di quanto sia piena di violenza e miserie. Saranno però proprio alcuni umani e un'antica profezia a levare corrente alle sue folgori.

In tutto questo ovviamente spuntano gli altri dei dell'Olimpo, a partire da una sempre furiosa Era e da un Dioniso che è un vero animale da party, ma calati in un presente distopico dove la modernità e i miti antichi generano il Kaos del titolo e dove tra finire nell'Ade e finire invischiati con la droga o pietrificati da Medusa c'è poca differenza.

Il risultato è una sorta

di strana miscela tra Percy Jackson (ma per adulti) e American Gods (ma molto meno tragico). La serie girata anche nella Reggia di Caserta non piacerà a tutti, ma quantomeno è innovativa e ha il coraggio dell'irriverenza.

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