Nel «Paese delle meraviglie » che, in fondo, tanto fiaba non è, si materializzano gli incubi di Alice. Niente conigli o cappellai matti, ma maestre accusate di atti di vero e proprio sadismo. Il Paese delle meraviglie di Pinerolo, avrebbe dovuto essere, anzi è, un asilo. Il luogo dei primi passi, dell’avventura sul mondo, delle prime paure ma anche delle certezze. Terribili, invece, quelle che hanno trovato «Alice» e suoi compagni, bimbi dai sei mesi ai tre anni d’età nella loro casa dei balocchi. Da ieri pomeriggio il «Paese delle meraviglie» di Pinerolo, cittadina della cinta torinese, è stato chiuso. Assomigliava troppo, dicono carabinieri e magistrati, alla casa degli orrori. Piccini picchiati, insultati, maltrattati. Chiusi per punizione dietro a una grata nel camino; costretti a dormire nei bagni e a mangiare il cibo che avevano poco prima rigettato, lasciato soli a picchiarsi tra lacrime disperate. L'indagine, iniziata nel febbraio scorso, e coordinata dal pm Ciro Santoriello, è partita dalla denuncia da qualche inserviente, disgustato da ciò a cui aveva assistito. E che aveva deciso di riprendere con la telecamera del suo telefonino. Ora le tre donne che gestiscono la struttura, Francesca Panfili, 36 anni, Elisa Griotti, 43 e Di Maria Stefania, di 28, sono state denunciate a piede libero. Niente arresto perché secondo la procura non possono più inquinare le prove. Né fuggire. I bambini, secondo le accuse, sarebbero stati picchiati con schiaffi e pugni in faccia, anche con scarpe o giocattoli. Lasciati senza custodia, abbandonati. Eppure, ancora una volta, proprio come accadde nella materna di Rignano Flaminio, i genitori si dividono. All’uscita, proprio mentre i carabinieri piazzano i sigilli una dozzina di genitori venuti a prendere i propri figli, raccontano controvoglia che no, loro mai avrebbero avuto motivo di lamentarsi, stavano tutti bene in quell’asilo. Poi voci opposte. «Ho ritirato dall’asilo mio figlio l’anno scorso perchè avevo capito che c’era qualcosa che non andava. Non dormiva più, era nervoso e tutte le volte che lo portavo davanti all’asilo piangeva e voleva venir via. Così ho tagliato la testa al toro e ho cambiato scuola e subito dopo il bambino è tornato normale», racconta Diego Murgioni, un papà arrivato davanti all’istituto per vedere cosa stesse accadendo. «Non capivo - ha aggiunto - perché mio figlio avesse paura di entrare in questo asilo all’apparenza così bello. Anzi il più bello di Pinerolo. Avevo anche litigato con le titolari perché cercavo di capire cosa succedesse lì dentro, ma senza riuscire a ottenere risposte » . Micaela Martinat aveva invece portato in salvo la sua bambina due mesi fa. «Anche mia figlia - spiega - appena ritirata da questo posto, è tornata a sorridere. Dopo notti insonni e tanto spaesamento. Avevo anche sentito una brutta storia - ha aggiunto la donna - di una bambina che aveva rovinato la faccia di un’altra piccina a morsi durante una lite scoppiata mentre nessuno si occupava di loro. Mi ha preso il terrore e ho portato via mia figlia.
Mi auguro solo che si faccia luce su questa scuola, che da fuori sembra un’oasi e invece dentro deve essere un inferno » . Attualmente all’asilo erano iscritti una ventina di bimbi. Ben dodici quelli ritirati negli ultimi mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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