Tracce di coca, la Hingis lascia il tennis

«Sono innocente, ma non voglio combattere: per questo mi ritiro. Quell’urina non è mia»

da Zurigo

Iniziò come ragazzina prodigio, lascia il tennis con addosso l’ombra del doping. «Sono risultata positiva (alla cocaina), ma non ho mai preso droghe e mi sento innocente al 100%». Così Martina Hingis si è difesa nella conferenza stampa da lei stessa convocata per annunciare i risultati del test antidoping effettuato a Wimbledon, lo scorso luglio. «Però non voglio lottare contro le autorità antidoping - ha aggiunto -. Sono frustrata ed in collera, per me è sempre più difficile competere ad alti livelli. Accuse come questa sono la goccia che fa traboccare il vaso. Quindi, considerata la situazione, la mia età ed i problemi all’anca, ho deciso di lasciare il tennis».
Martina, vincitrice di cinque tornei del grande slam, tornata a giocare un paio di anni fa dopo un lungo infortunio, ha poi precisato: «Sono assolutamente innocente. Trovo queste accuse così orrende, così mostruose... La mia arma sul campo da tennis è ed è sempre stata una sola: il gioco».

Quindi ha sottolineato di essere stata accusata «da una compagnia che effettua i test, però esterna al circuito», e ancora: «Le autorità dovranno ammettere che si sono sbagliate, sono incapaci di provare che l’urina sia mia». La Hingis ha infatti fatto sapere di essersi sottoposta a un test sulla cocaina attraverso i bulbi capilliferi che ha dato esito negativo.

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