Trans, coca e comizio delirante La folle notte del consigliere

Sì, è un mestiere duro la politica. Uno non può andare a una festa, anzi a un festino che, zac, l’infortunio è in agguato. Prendi una botta al ginocchio, magari mentre ti sei calato, a grande richiesta, nella parte dell’uomo pubblico, improvvisando così, come ti trovi in quel momento, un po’ in stato confusionale, un comizio sul balcone dell’appartamento di un trans e subito trovi qualcuno ad alzare il sopracciglio per esprimere riprovazione.
Così non si può più andare avanti, in effetti. Per questo il consigliere provinciale di Roma, Pier Paolo Zaccai, pur ricoverato in modo coatto in ospedale, dato il suo stato, ha rifiutato di sottoporsi ai test psicologici e, dopo un paio d’ore di degenza alquanto tumultuosa, ha chiesto e ottenuto, alla fine, di tornarsene nella quiete domestica della sua casa di Ostia.
È accaduto tutto in una notte. Una lunga notte di ordinari bagordi capitolini, che sembra la fotocopia di quella che vide come protagonista l’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo.
Facendo ampio uso del condizionale, visto che la faccenda è ancora tutta da chiarire - la procura di Roma ha aperto un’indagine per cessione di stupefacenti - e, soprattutto, visto che il trans Morgana, un moro brasiliano di 26 anni, sta ancora rispondendo alle domande degli investigatori, mentre scriviamo queste righe, il rocambolesco e imbarazzante comizio di Pier Paolo Zaccai sembra essere il rocambolesco e imbarazzante epilogo di quello che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha definito «un bruttissimo episodio, un fatto molto negativo». Secondo quanto ha riferito più di un testimone, tutti vicini indispettiti per gli schiamazzi notturni, il consigliere avrebbe dato in escandescenze, urlando frasi sconnesse, nel corso di un festino a base di cocaina, in un appartamento in via Manlio Torquato, zona San Giovanni, cui avrebbero partecipato alcuni transessuali. A svelare il retroscena sarebbe stato uno di loro, che ha riferito alla polizia anche l’episodio di quello strano comizio sul balcone. Ricostruzione confermata anche da Michele, uno studente che abita nella stessa via: «Sono stato svegliato intorno alle 6 dalle urla di un uomo affacciato dal balcone al primo piano del palazzo di fronte. Quel tizio gridava disperato: Aiuto, aiuto mi hanno incastrato. Ha svegliato tutto il vicinato». E ancora: «L’ho sentito urlare disperato tanto che pensavo l’avessero picchiato - racconta la proprietaria di una lavanderia, che alzava la saracinesca alle sei del mattino - Ho fermato due trans che camminavano velocemente uscendo dal palazzo, gli ho chiesto perché scappavano, mi hanno risposto che in quell’appartamento c’era droga e loro non volevano guai».
All’arrivo dalla polizia Zaccai era totalmente fuori controllo tanto da spingere gli agenti a chiamare la guardia medica psichiatrica, che ne disponeva il ricovero coatto in ospedale, per un trattamento sanitario obbligatorio nel reparto di psichiatria del Grassi di Ostia. Zaccai si sarebbe anche ribellato ai primi soccorritori che hanno dovuto sedarlo. Tra le frasi che ripeteva: «Indagavo sui trans e perciò mi hanno incastrato, quattro o cinque di loro hanno preso pc e altri oggetti e sono scappati». Ricoverato alle 8.50 del mattino, anche per una contusione al ginocchio, è stato dimesso alle 11.30.
Nella lunga lista degli «insospettabili» che, improvvisamente, un giorno o meglio una notte, incastrati o no, si trovano coinvolti in episodi imbarazzanti, Pier Paolo Zaccai, 42 anni compiuti il 19 aprile, fa la sua bella figura: laureato in psicologia alla Sapienza di Roma con tesi sul tema del suicidio in adolescenza, è divenuto consulente del lavoro, specializzandosi in Igiene e sicurezza. È uno sportivone, nuoto e pallanuoto, e picchia duro, nel senso che è insegnante di pugilato. È molto impegnato nel sociale essendo anche socio fondatore dei Cavalieri di Anco Marzio, una fondazione che opera in ambito cattolico. Sul suo sito internet ha pensato bene di esibire una gallery fotografica che lo ritrae con Papa Giovanni Paolo II, con il sindaco di Roma Alemanno, con Francesco Storace ma anche in una curiosa esercitazione antiterrorismo, naturalmente una missione politica, cui ha partecipato negli Stati Uniti. Prima di approdare al Pdl (in Consiglio provinciale è subentrato al dimissionario Antoniozzi) vanta trascorsi già diciassettenne nel Fronte della gioventù e poi nel Msi. In consiglio lo definiscono un tipo tranquillo mentre per gli amici di Ostia Lido «è un allegrone, esuberante».

Sospeso dal partito Zaccai, ha ricevuto in compenso in giornata gli auguri di «pronta guarigione» di Vladimir Luxuria, felice di constatare «che non sono solo quelli sinistra ad andare a trans». Questa forse è meglio che sul suo sito Zaccai non la metta.

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