Il punto di Cdp: il gas è risorsa ponte per la transizione energetica

Per Cdp la risposta all'emergenza gas può aprire le porte a una transizione avente l'oro blu come risorsa-ponte.

Il punto di Cdp: il gas è risorsa ponte per la transizione energetica

Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) individua nell gas la risorsa naturale in grado di abilitare la transizione energetica. Anzi, il mix ottimale può partire dal gas per fare di Roma una grande potenza delle rinnovabili e dell'energia di frontiera. Il report della banca pubblica di Via Goito, Sicurezza energetica: quali prospettive oltre l’emergenza?, che descrive gli scenari di indipendenza energetica dell'Italia dal gas russo, lo conferma.

Sul breve periodo, Cdp calcola che per sostituire il gas russo (30 miliardi di metri cubi l'anno) da "Azerbaijan, Algeria, e Norvegia si potrebbero reperire ulteriori 10 miliardi di metri cubi l’anno" in un'area europea o mediterranea, con "un potenziale di ulteriori flussi in un orizzonte più ampio". Sul medio, il raddoppio del Tap può garantire 10 miliardi extra di metri cubi e che il gas naturale liquefatto giochi un ruolo. Ma sul lungo periodo solo la transizione energetica può aiutare.

Già adesso l'Italia vede un trend crescente di riduzione della dipendenza dall'estero grazie alla crescita delle rinnovabili che hanno abbassato in trent'anni dall'84,4 al 73,5% la dipendenza dall'estero, salita nel contempo in Ue dal 50 al 57,5%.

Cassa Depositi e Prestiti si augura in ottica futura che Roma possa promuovere la diversificazione delle fonti di gas sfruttando l'oro blu come risorsa-ponte per abilitare la transizione energetica. E il nodo infrastrutturale è in tal senso il primo ambito di riferimento. "In un orizzonte di lungo periodo, gli attuali equilibri energetici e geopolitici potrebbero cambiare, e alcuni Paesi passare da importatori netti di energia a esportatori", si nota. "Grazie al posizionamento strategico e valorizzando la dotazione di reti e porti l’Italia - con un ruolo centrale per le regioni del Sud - potrebbe dunque candidarsi anche come hub dell’idrogeno, fungendo da ponte tra le due sponde del Mediterraneo, riacquisendo quella centralità che il posizionamento geografico e storico le hanno sempre assegnato".

Nel mondo odierno delle politiche per la transizione dal punto di vista ideologico lo scontro è tra due concezioni per il momento alternative: da una parte si schiera chi ritiene si debbano compiere scelte radicali e puntare alla decarbonizzazione completa in tempi brevi per trasformare in realtà la transizione energetica, dall’altra chi punta sul gas naturale (e in second'ordine anche sul nucleare) vedendo l'oro blu come una risorsa indispensabile per sostenere la transizione stessa in forma pragmatica.

La Tassonomia "verde" dell'Unione Europea recentemente approvata sta dando in tal senso una sponda alla visione di Cdp. Banca che da "cassaforte" delle partecipazioni italiane in molti attori strategici dell'energia (Snam, Terna, Italgas) e, soprattutto, in Eni (di cui detiene oltre un quarto del capitale) è un driver fondamentale della rivoluzione energetica in atto in Italia.

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