Tredici milioni e Pazzini si veste di nerazzurro

Tredici milioni e Pazzini si veste di nerazzurro

(...) numero dieci in maglia blucerchiata: prelevato il 14 gennaio 2009 da Beppe Marotta che lo aveva strappato alla Fiorentina, chiuso da Mutu e Gilardino, in appena sei mesi aveva totalizzato 11 gol in 18 partite. Ottimo anche il campionato scorso, tanto che con Cassano la coppia aveva riportato alla memoria dei tifosi i big Vialli e Mancini. Il sogno è durato poco: dopo l'addio di Cassano, anche il numero dieci ora dice addio ai tifosi, che si trovano, in meno di un mese, con una coppia tutta nuova: Maccarone, Macheda e ovviamente Biabiany.
Il giocatore dell'Inter da tempo era nel mirino di Doriano Tosi: nato ad aprile del 1988, Biabiany è un centrocampista offensivo, ma gioca anche sulla fascia ma predilige principalmente il ruolo di seconda punta; in più di un'occasione ha giocato anche da prima punta, è un giocatore veloce, tanto che si narra possa fare i 130 km all'ora. Alla fine sarà lui l'innesto in attacco della Sampdoria, anche se ieri è iniziata è circolare l'ipotesi del laziale Rocchi, che potrebbe anche essere inserito nella trattativa per Ziegler. Luca Caldirola invece è un calciatore italiano classe ’91, difensore del Vitesse in prestito dall'Inter e della Nazionale Under-21, ma in questo caso l'Inter deve decidere se lasciarlo altri cinque mesi in Olanda o farlo rientrare in Italia.
Ma facciamo un passo indietro: la lunga giornata del passaggio di Pazzini all'Inter è iniziata molto presto, quando il presidente Riccardo Garrone, quello dell'Inter Massimo Moratti, in attesa della visita all'Università La Statale, si sono incontrati in via Montenapoleone, per trattare l'acquisto del giocatore. Un lungo colloquio terminato dopo pranzo, quando la situazione ha iniziato a sbloccarsi. Nel frattempo sono arrivate le prime dichiarazioni di Moratti: «Pazzini? Non so nulla, ho altro da fare», ha detto il numero uno interista uscendo dagli uffici della Saras. Alle 14 e 45 minuti la prima svolta: i dirigenti del club nerazzurro hanno infatti convocato il procuratore dell'attaccante, Davide Torchia, per cominciare ad affrontare i dettagli relativi al contratto del giocatore. Alle 18 poi è partito da Genova alla volta di Milano. Questa mattina le visite mediche poi arriverà anche la notizia ufficiale della cessione del giocatore. Ma Pazzini potrebbe non essere l'unica uscita in questi ultimi giorni di mercato: ieri infatti si è tornato a parlare si Ziegler nell'ipotesi, appunto, di uno scambio con Tommaso Rocchi. Ipotesi comunque difficile visto che mancano poche ore alla fine del mercato e la trattativa è rimasta in stand by per tutto il mese di gennaio. Si vedrà.
Nel frattempo continua a lasciare strascichi l'eliminazione del la squadra dalla Coppa Italia. E, ovviamente, non è passato inosservato il ritorno a Genova di Antonio Cassano. Impossibile, in realtà, non accorgersi dell'ingresso del numero 99 visto che i tifosi blucerchiati, dopo un avvio un po’ timido, hanno sommerso di fischi il giocatore, che per tutta risposta si è voltato a salutare i supporter rossoneri sistemati in gabbia. E ieri alcuni tifosi hanno dimostrato di non gradire nemmeno l'abbraccio che il capitano Angelo Palombo ha riservato al suo ex compagno (ma già mercoledì sera in tribuna vip la nipote di Garrone, Monica Mondini, aveva urlato al capitano: «Palombo vergognati»). Molti siti internet sono stati presi d'assalto per il saluto definito «plateale» tra Fantantonio e il capitano blucerchiato, che sono rimasti amici anche dopo la «rottura» del fantasista barese con la società.

E pensare che qualcuno aveva anche scritto di presunti litigi tra i due e che proprio i dissidi tra Palombo e Cassano erano all'origine della rottura. La smentita è arrivata direttamente dal campo. Il problema è che forse sarebbe meglio coccolare, e anche molto, l'ultima bandiera della Samp, e anche l'ultimo big rimasto. E magari smetterla di pensare a Cassano.

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