Un treno sequestrato dai teppisti Danni ai vagoni, botte ai ferrovieri

A Milano una banda di giovani vandali devasta un convoglio e molesta una dipendente delle Ferrovie dello Stato. È caccia ai responsabili

da Milano

Hanno devastato una carrozza ferroviaria, picchiato il capotreno e riservato attenzioni sessuali alla sua collega, una ragazza poco più che ventenne, che ha dovuto subire pesanti palpeggiamenti e apprezzamenti. Poi, alla stazione di Rho, i balordi hanno abbandonato il treno in massa per darsi alla fuga. La giovane è stata soccorsa in stato di choc, mentre il ferroviere è stato medicato al vicino ospedale: guarirà in una settimana.
È successo tutto domenica mattina su un convoglio regionale delle Ferrovie, partito da Milano e diretto a Varese. Protagonista un branco di teppisti fra i 18 e i 25 anni, reduci da una serata nei pub e nelle discoteche milanesi. Giovani che avevano fatto l’alba, dopo una lunga notte a base di alcol, stupefacenti e sostanze da sballo. Sono quasi le sei quando il treno del passante ferroviario, partito da Pioltello e diretto a Varese, fa sosta alla stazione milanese di Lancetti. È ancora buio e ad attenderlo sulla banchina ci sono soltanto giovani e adolescenti. Sono una cinquantina e, pur non facendo parte della stessa comitiva, decidono di sistemarsi tutti nella prima carrozza.
Sul treno ci sono pochissimi viaggiatori; i teppisti si sentono padroni del campo. La notte brava per loro non è ancora finita: urlano, bevono birra, ballano e fumano spinelli; e fra un tiro e un sorso se la prendono con l’arredamento della carrozza. Qualcuno afferra un estintore e ne svuota il contenuto. Gli altri viaggiatori avvisano i ferrovieri: il capotreno, 52 anni, e la giovane collega raggiungono la carrozza devastata dai vandali. Provano a usare le buone maniere, invitando i ragazzi a sedersi e a rimanere tranquilli. Ma l’euforia collettiva ha il sopravvento sul buon senso. I teppisti non si lasciano intimorire dalle divise indossate dai ferrovieri, e dopo gli insulti passano alle vie di fatto. Si avventano contro il capotreno più anziano colpendolo ripetutamente a calci e pugni. Diverso è invece il trattamento riservato alla giovane ferroviera: battute oscene, morbosi palpeggiamenti ai limiti della tentata violenza ed esibizione di attributi. Un’aggressione in piena regola che lascia senza fiato i due dipendenti di Trenitalia; i quali si allontanano in tutta fretta dalla carrozza occupata dai teppisti per correre a lanciare l’allarme.
Alle 6.50 il treno finalmente si ferma alla stazione di Rho, e le vittime dell’aggressione scendono di corsa per chiedere soccorsi. Ma non c’è nessuno che possa raccogliere il loro Sos: gli agenti prendono servizio alle sette e l’ufficio della Polfer è ancora chiuso. I balordi, consapevoli di averla fatta grossa, ne approfittano per precipitarsi giù dal treno e darsela a gambe senza che nessuno possa fermarli. Poco dopo, il capotreno ferito viene aiutato dai colleghi e accompagnato al pronto soccorso.

La collega, in lacrime e visibilmente turbata per le molestie sessuali subite, preferisce che qualcuno la riaccompagni a casa. Le indagini per identificare i teppisti, che erano tutti a viso scoperto, sono scattate immediatamente con l’analisi delle immagini riprese dalle telecamere sulle banchine.

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